Egregio dott. Montrasio,
mi rivolgo a Lei per quanto sta succedendo in merito alla revisione della norma UNI 10439. Vorrei segnalarLe come privato cittadino e come responsabile dell’Ufficio Studi della Federazione Nazionale Pro Natura, alcuni aspetti che penso sia meglio approfondire. L’inquinamento Luminoso non credo possa essere limitato alla protezione del cielo stellato ma anche alla natura in generale e alla circolazione stradale in particolare.
Le segnalo pertanto quanto segue: inchiesta pubblica
Se ho ben capito l’UNI è una associazione privata senza scopo di lucro e come tale dovrebbe perseguire la massima trasparenza possibile nello svolgimento delle propri attività, indirizzate prioritariamente nell’interesse collettività e tenendo in secondo piano gli interessi degli aderenti.
Una revisione della 10439, secondo il mio punto di vista, avrebbe dovuto essere preventivamente presentata al pubblico, invitando tutte le parti coinvolte e quindi anche quelle, come astrofili, ambientalisti, ecc., particolarmente sensibili al problema. Probabilmente Voi avete attivato una procedura già collaudata che però non ha permesso la divulgazione delle informazioni. Esiste una lettera di richiesta di chiarimenti del 24 novembre 2000, stilata dall’Ing. Rossi a cui è stato risposto solo il 3 gennaio 2001, dove si apprende che l’inchiesta pubblica scade ai primi di febbraio 2001. A tutt’oggi non si ha ancora disponibile il testo contenente le modifiche; ma soprattutto non si conoscono nei dettagli le motivazioni che hanno portato a queste decisioni.
Con i mezzi di oggi, non ci voleva molto ad inserire le notizie in un sito e renderle palesi a tutti. Quindi temo che succederà come per la precedente UNI 10819 di cui non si è saputo nulla dell’inchiesta pubblica, salvo l’emanazione del testo definitivo.
lettera dell’Ing Soardo
si tratta della lettera del 3 gennaio scorso. Non vorrei entrare nel merito del contenuto. Mi piacerebbe però leggere gli studi che hanno portato a definire la miglior resa degli apparecchi citati dal professore. Precedenti richieste inoltrate all’Istituto Galileo Ferraris di Torino non hanno avuto seguito. Certamente sul piano teorico queste lampade a coppa, sono più efficaci ma occorre definire dove va la luce, quanta di questa abbaglia gli automobilisti e cosa succede in caso di pioggia, nebbia e alle ottiche sporche e non più trasparenti.. Poi forse si potrebbe fare una valutazione complessiva.
In merito al richiamo della magistratura, mi sembra proprio che non sia molto corretto e mi dispiace che una persona come il prof. Soardo e altri rappresentanti degli Enti interessati dell’argomento la citino sempre. Sembra veramente uno spauracchio fuori luogo.
Problemi di illuminazione e regolamenti
Credo sia questo il punto importante del problema. Il mio gruppo sta monitorando da tempo il territorio e purtroppo si nota che al crescere costante della illuminazione, ci si vede sempre di meno. Molte persone hanno rinunciato da tempo a viaggiare di notte e molte altre lo fanno con difficoltà. La segnaletica stradale è soffocata da insegne a non finire e ha perso l’importanza primaria alla quale era destinata. Si immettono sul mercato nuovi prodotti (es. pannelli luminosi scorrevoli) senza neppure aver studiato il problema e si mandano massaggi pubblicitari (più luce = più sicurezza) senza poi essere capaci di darne le motivazioni.
Eppure, dagli occhi arrivano oltre l’80% delle informazioni e se non si da l’importanza necessaria alla situazione che si incontra di notte sulle strade può succedere di tutto. Le componenti sono varie e le norme UNI sono solo una parte.
Cerchiamo di far applicare dei regolamenti (che tengano conto della situazione complessiva), ma veniamo sovente contrastati. Stiamo interpellando i responsabili comunali della Provincia di Novara per verificare le loro conoscenze nel campo dell’illuminazione. Sanno poco o nulla e i tecnici del settore ai quali si rivolgono molto spesso non li agevolano.
Di fronte alle formule indicate nelle norme UNI non sanno come comportarsi. I regolamenti stilati ad esempio dall’UAII sono molto più diretti, semplici e tutti li possono capire ed applicare. Non si comprende perché non si voglia ad esempio regolamentare il comparto dei privati allo scopo di non far uscire il flusso luminoso all’esterno dell’area di destinazione. Il problema non è certamente nei costi (salvo casi particolarissimi); molto spesso basta un diverso orientamento, una griglia o un pezzo di lamiera per risolvere la situazione; così facendo si ridurrebbe anche il consumo elettrico.
Non si comprende anche perché non si possano inserire nei regolamenti l’obbligo di utilizzare, a parità di illuminazione a terra, il miglior impianto possibile, anche dal punto di vista dei consumi. Lo spreco energetico, a parole, è un danno ambientale ma nessuno se ne cura.
Il problema principale è però un altro; in un campo dove tutti possono fare di tutto e nessuno controlla stanno sempre più creandosi delle situazioni di pericolo. Gli incidenti stradali sono in continuo aumento (questo in controtendenza con i partner europei) e il riscontro che facciamo quando possibile porta spessissimo a verificare il cattivo ed eccessivo uso di impianti di illuminazione collegato spesso ad altri fattori quali fari automobilistici irregolari (per oltre il 60% in progressivo aumento) e altre situazioni debilitanti.
In questi ultimi anni si è spezzato un meccanismo che prima permetteva di circolare liberamente e di vederci adeguatamente.
Se Lei avrà la bontà di uscire una notte alla 4 del mattino, in una zona senza insegne accese e macchine in circolazione si accorgerà che la luce delle strade è perfino abbagliante. In questa situazione la soluzione che volete adottare non è quella di cercare di capire (indagine scientifica) quello che è successo e quindi intervenire per porvi rimedio, ma di aumentare ancor di più i flussi luminosi. Le confesso che sono molto preoccupato per quello che sta succedendo. Abbiamo segnalato recentemente diverse situazioni di pericolo, dove poi puntualmente si sono verificati degli incidenti mortali.
Credo che le polemiche abbiano poco senso. La cosa più importante è riuscire a riportare la situazione complessiva in termini accettabili soprattutto per i cittadini.
Cordiali saluti
Silvano Minuto