Per verificare l’inquinamento luminoso a livello globale, il 25 febbraio è partita la terza edizione di Globe at night, una campagna di monitoraggio che, con la collaborazione dei cittadini e attraverso internet, permetterà di raccogliere preziose informazioni sul fenomeno.
Contribuire con le proprie osservazioni è facile, basta collegarsi al sito GAN
Dal sito di repubblica.it, ecco l’articolo di Andrea Bettini “Stelle, addio? Cittadini in azione contro l’inquinamento luminoso”
Stelle, addio? Cittadini in azione contro l’inquinamento luminoso
di ANDREA BETTINI
ROMA – Sopra la Terra sempre più illuminata, il cielo è sempre più vuoto. Lampioni, insegne al neon e fari puntati verso l’alto rendono ormai quasi invisibili le stelle. Soprattutto nelle grandi città, ma ormai dappertutto. Per verificare l’inquinamento luminoso a livello globale, il 25 febbraio è partita la terza edizione di Globe at night, una campagna di monitoraggio che, con la collaborazione dei cittadini e attraverso internet, permetterà di raccogliere preziose informazioni sul fenomeno.
Il punto di riferimento è Orione. La costellazione invernale per eccellenza, una delle più facili da individuare, è stata selezionata come indicatore per capire lo stato di salute del cielo notturno. Fino all’8 marzo, chiunque potrà uscire di casa un’ora dopo il tramonto, valutare la magnitudine (cioè la luminosità) delle stelle che la compongono e inviare ad un enorme database il risultato della propria osservazione attraverso il sito web dedicato all’iniziativa (http://www. globe. gov/GaN/index. html).
Ma come si fa a valutare la magnitudine? Niente paura, il sito fornirà una serie di immagini di riferimento. Insomma: basterà indicare quella che si avvicina di più a quello che che avete visto in cielo.
A promuovere la campagna è Globe, un progetto internazionale di monitoraggio di acqua, atmosfera e suolo che da anni coinvolge migliaia di scuole e di moltissimi istituti di ricerca. “Si tratta di una rete che mette in comunicazione studenti, insegnanti e ricercatori”, spiega il referente per l’Italia Sandro Sutti. “Fino a tre anni fa era gestita dalla Nasa, ora a guidarla sono tre università statunitensi. I dati raccolti sono messi a disposizione per uso didattico o per scopi scientifici”. Nel caso di Globe at night la partecipazione è però aperta a tutti per favorire la raccolta di una maggiore quantità di informazioni.
I risultati delle prime edizioni sono già stati considerevoli: nel 2007 sono state effettuate 8.491 osservazioni, circa il doppio dell’anno precedente, mentre i paesi da cui sono giunti dati utili sono stati 60. Quest’anno, invece, gli Stati dai quali si potrà contribuire al progetto sono ben 110. Le informazioni ottenute serviranno per fare una valutazione dell’inquinamento luminoso a livello globale. L’evoluzione della campagna può essere seguita su internet in tempo reale. Oltre alle relazioni sulle passate edizioni, sul sito è infatti presente una mappa interattiva che mostra quando e dove sono state effettuate tutte le osservazioni e lo stato del cielo notturno in quel momento. Nel 2008, anno in cui secondo le stime per la prima volta più di metà dell’umanità vive in città, in diverse zone del pianeta moltissime costellazioni sono già invisibili in un cielo notturno che appare grigiastro o arancione. Orione resiste ancora quasi ovunque grazie alla luminosità delle sue stelle, ma, come è evidenziato dai risultati di Globe at night, nelle aree più densamente popolate la sua sagoma è sempre meno individuabile. E, senza un’adeguata sensibilizzazione sul problema, in futuro miliardi di persone potrebbero perdere l’opportunità di ammirare lo spettacolo del cielo stellato.
(28 febbraio 2008)