Le Scienze – 16 dicembre 2002
Due articoli descrivono il ruolo della melanopsina e del gene Opn4.
L’orologio biologico interno dei mammiferi, quello che determina il cosiddetto “ritmo circadiano” con la sua periodicità di 24 ore, è regolato dalla nostra percezione della luce e del buio. Il suo meccanismo è estremamente complesso, in quanto coinvolge l’attività di tutto l’organismo e non semplicemente l’alternanza del sonno e della veglia. Gli scienziati sono da tempo convinti che una molecola presente nella retina, la melanopsina, svolga un ruolo importante nel trasmettere l’informazione dagli occhi al cervello.
Ricercatori della Stanford University hanno ora confermato che la melanopsina trasmette in effetti informazioni sulla luce a quella parte del cervello che controlla l’orologio interno. Si tratta in effetti di uno dei diversi recettori fotosensitivi che regolano il sistema circadiano.
“Senza questa regolazione – spiega Bruce O’Hara, co-autore dello studio che è stato pubblicato sulla rivista “Science” – molti dei tratti comportamentali e psicologici dei mammiferi risulterebbero disturbati. Fra questi, la temperatura corporea, i livelli di attività e il sonno. Invece di essere in grado di dormire per lunghi periodi di tempo, saremmo continuamente sottoposti a imprevedibili scatti di sonno e di attività.”
Un secondo studio pubblicato sulla rivista descrive gli esperimenti effettuati sul gene Opn4, quello che codifica per la melanopsina. Biologi guidati da Steve Kay dell’Istituto di Ricerca Scripps hanno esaminato modelli di laboratorio privi del gene e pertanto incapaci di mantenere i propri ritmi quotidiani.