IL GAZZETTINO di Vicenza – 03/03/2002
Senza Via Lattea il 43 per cento dei vicentini.
INQUINAMENTO LUMINOSO Non c’è solo il problema dell’Osservatorio di Asiago: nel 2025 tutto il capoluogo rischierà di vivere sempre in pieno giorno.
Senza Via Lattea il 43 per cento dei vicentini. Domani una delegazione di Forza Italia Giovani andrà a Bruxelles «per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema» Quanto è illuminata Vicenza di notte? «Tanto, anzi troppo», racconta Pierantonio Cinzano, uno dei fondatori dell’Istil, un istituto che studia i pericoli dell’inquinamento luminoso. «Qui da noi – dice – in una notte limpida è possibile scorgere al massimo un centinaio di stelle».
In una sala della sede vicentina di Forza Italia – di fronte ai giovani del partito azzurro, organizzatori dell’evento – il professor Cinzano mostra grafici allarmanti: «Il 43% dei vicentini – dice – vive in zone dove è impossibile scorgere la Via Lattea. Di notte, il cielo sopra le nostre teste è 27 volte più luminoso di quanto sia in realtà. Di questo passo, nel 2025 quest’indice arriverà ad 81: in pratica sarà come vivere sempre in pieno giorno».
Per molti l’inquinamento luminoso è un problema ancora sconosciuto. Per altri, è trascurabile in confronto a quello, ben più attuale, delle micropolveri. Qualcosa che al massimo fa sorridere. Come quella storia, finita sui giornali, di un gallo che a Mestre ha reso il sonno difficile a molti, scambiando la luce dei lampioni del casello autostradale con quella dell’alba: «Può sembrare un falso problema, invece è un tipo di inquinamento grave – afferma Leopoldo Dalla Gassa dell’Unione Astrofili vicentini – soprattutto perché il problema non riguarda un luogo circoscritto, ma si diffonde nello spazio di chilometri. Tanto per fare un esempio, il 3% d’inquinamento luminoso subito dall’osservatorio di Asiago è causato dalla città di Milano». Ma non è solo una questione di difesa della bellezza del cielo notturno, c’è anche un fattore concreto che gli esperti non mancano di sottolineare: «Una città di 120 mila abitanti come la nostra – continua Dalla Gassa – potrebbe risparmiare un miliardo se solo usasse meglio le fonti luminose. Altrimenti é come usare il riscaldamento con le finestre aperte. C’è poi un risvolto sanitario altrettanto importante: difetti alla vista, alterazioni nell’equilibrio tra sonno e veglia, stress, sono solo alcuni degli effetti dovuti a quest’inquinamento. Sembra addirittura che l’eccessiva illuminazione impedisca al corpo di produrre melatonina, favorendo così l’insorgenza di tumori».
Andrea Pellizzari, responsabile provinciale di Forza Italia Giovani, intende portare il problema all’attenzione del Parlamento Europeo: «Partiremo lunedì con una delegazione in direzione Bruxelles – ricorda – con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento che ci riguarda tutti».
Fabio Balboni