Dalla GAZZETTA di MANTOVA del 9 gennaio 2002
“Il Comune eviti l’inquinamento luminoso” «Il Comune di Mantova, qualora dovesse dar corso al progetto di illuminazione dei monumenti, osservi scrupolosamente tutte le norme previste dalla legge». Ad affermarlo è l’associazione astrofili mantovani che in un’assemblea straordinaria ha esaminato il problema dell’inquinamento luminoso, manifestando tutta la sua preoccupazione per ciò che bolle nella pentola virgiliana.
Il Comune ha ricevuto dalla Fondazione Cariverona quasi 4 miliardi e mezzo per l’illuminazione artistica dei principali monumenti attraverso 920 proiettori. Se non venisse rispettata la legge regionale 17 del 2000, ammoniscono gli astrofili, verrebbe compromessa gravemente la visibilità della volta celeste e sarebbe danneggiata la ricerca amatoriale (a cui partecipano anche le scolaresche) che si sta svolgendo presso l’osservatorio astronomico di San Benedetto Po.
Da quando è entrata in vigore la normativa regionale che impone ai Comuni di utilizzare, per i nuovi impianti di illuminazione esterna, apparecchi che non disperdano la luce verso l’alto, l’associazione astrofili svolge un’azione di vigilanza sulla sua corretta applicazione. A tutti i Comuni ha consegnato la documentazione necessaria per rispettare le norme, offrendo anche la collaborazione gratuita dei propri esperti. I Comuni, però, hanno dimostrato scarsa attenzione per la legge e, nonostante le ripetute segnalazioni da parte degli astrofili delle violazioni compiute con i nuovi impianti, sono andati avanti per la propria strada. L’assemblea, adesso, ha deciso di proseguire nella capillare azione di controllo di fari e proiettori. Non solo. «Saremo costretti – ricorda l’ordine del giorno approvato dagli astrofili – a ricorrere alla Procura della Repubblica nei casi di più eclatante e reiterata violazione della legge».