E’ stato pubblicato ieri un nuovo studio scientifico condotto da un team di ricercatori del German Research Centre for Geoscience, attraverso i dati del radiometro satellitare Viirs Dnb (Viirs for Visible/Infrared Imager Radiometer Suite), a bordo del satellite Noaa Suomi-Npp e in orbita attorto al nostro pianeta dal 2011. Dai risultati emerge un aumento medio della luce artificiale notturna del 2% annuo, nel periodo dal 2012 al 2016. Questo è un limite inferiore, l’aumento reale è sicuramente superiore in quanto il satellite, nonostante sia stato progettato appositamente per registrare le luci notturne, è praticamente cieco alle lunghezze d’ora inferiori a 500 nanometri, ovvero le luci blu, quella che in grande quantità viene immessa nell’ambiente dai LED bianchi.
Christopher Kyba, del centro di ricerca sulle geoscienze di Potsdam, in Germania e principale autore della ricerca, sottolinea che i dati raccolti non sono consistenti con una riduzione globale del consumo energetico, bensì indicano un aumento dell’inquinamento luminoso con negative conseguenze alla flora, alla fauna e anche alla salute dell’uomo e conclude che «l’introduzione della luce artificiale è uno dei maggiori cambiamenti fisici che l’uomo ha introdotto nell’ambiente».
Christopher Kyba, del centro di ricerca sulle geoscienze di Potsdam, in Germania e principale autore della ricerca, sottolinea che i dati raccolti non sono consistenti con una riduzione globale del consumo energetico, bensì indicano un aumento dell’inquinamento luminoso con negative conseguenze alla flora, alla fauna e anche alla salute dell’uomo e conclude che «l’introduzione della luce artificiale è uno dei maggiori cambiamenti fisici che l’uomo ha introdotto nell’ambiente».
L’articolo scientifico è disponibile online su ScienceAdvances (in inglese) e sta avendo un’enorme risonanza sui media, soprattutto stranieri.