Pubblichiamo il discorso di insediamento del Presidente di CieloBuio, Dott. Fabio Falchi
Come nuovo presidente vorrei innanzitutto ribadire l’importanza dei risultati raggiunti in questi dieci anni di esistenza di CieloBuio sotto la guida di Diego Bonata. Di strada ne è stata fatta molta, moltissima, ma ancora di più ne manca da percorrere.
Ricordo come, negli anni ’80 del secolo scorso, proposi alla principale rivista di cultura astronomica di allora una raccolta di firme tra gli appassionati per portare il problema a livello politico. La sostanza della risposta fu che lo sforzo sarebbe stato inutile. Evidentemente i tempi non erano maturi. Ricordo come, negli anni ’90, andando a parlare di inquinamento luminoso con gli amministratori locali venivo accolto come un utopista senza speranza.
La svolta è arrivata con le prime leggi regionali. Il Veneto aprì la via, poi, nel 2000 altre regioni seguirono. In primis Lazio e Lombardia.
Quest’ultima in particolare era stata spinta da CieloBuio con una raccolta di circa 25000 firme, cosa mai accaduta a sostegno di una legge regionale. Grazie agli sforzi del Presidente Diego Bonata e di un manipolo di agguerriti collaboratori seguirono numerose altre leggi. Oggi la gran parte del territorio italiano è protetto da leggi, più o meno efficaci, più o meno controllate. Oggi l’atteggiamento degli amministratori nei nostri confronti è radicalmente cambiato!
Purtroppo in Italia l’esistenza di una legge non la porta automaticamente ad essere rispettata. Per questo è necessaria, oggi più che mai, una capillare azione di controllo da parte di tutti. Non basta una persona per regione. E’ obbligo morale di ogni astrofilo, di ogni ambientalista, di ogni amante della natura e del bello, di ogni genitore far sì che il cielo stellato, forse il più grande spettacolo della Natura, ritorni ad essere visibile, per noi e per le prossime generazioni.
E’ un risultato possibile! Prima dell’approvazione delle leggi, il ritmo di crescita della luminanza artificiale del cielo era di circa il 7% annuo, cioè un raddoppio ogni dieci anni. Dove esiste una legge seria e dove c’è un minimo controllo della sua applicazione e dove si hanno misure della luminanza del cielo nel tempo si è visto che la crescita è stata BLOCCATA.
Oggi il cielo dell’aperta campagna lombarda dove abbiamo compiuto misure è luminoso quanto dieci anni fa. Questo nonostante un incremento nei consumi dell’energie elettrica per gli impianti pubblici di circa il 30%, che, a causa del contemporaneo aumento dell’efficienza delle lampade installate, avrebbe comportato un raddoppio del flusso installato.
Questo nonostante la continua urbanizzazione delle campagne, questo nonostante sul fronte dei privati non si sia praticamente intervenuti. Un’applicazione totale delle leggi più efficaci esistenti porterebbe sicuramente ad una diminuzione della luminosità del cielo.
La perdita del cielo stellato non è purtroppo l’unica conseguenza dell’inquinamento luminoso. Sempre più studi dimostrano le nefaste conseguenze della luce artificiale nell’ambiente notturno. Tutti gli animali che basano il loro comportamento (caccia, accoppiamento, riposo-veglia, ecc.) sui livelli di luce vengono disturbati fino a mettere in pericolo la vita di singoli individui, popolazioni o specie. Stanno crescendo anche le evidenze sperimentali del fatto che la luce di notte può essere una concausa dello sviluppo di alcuni tipi di tumore nell’uomo. Un recentissimo studio è stato pubblicato in proposito da Kloog et al. su Chronobiology International.
A fronte quindi di effetti positivi mai (o mal) dimostrati (es. diminuzione della criminalità) la luce di notte ha sicuramente degli effetti negativi che sono stati a lungo nascosti dalla quasi universale positività associata all’idea di luce, contrapposta alla negatività del buio. E’ compito di CieloBuio mostrare ogni aspetto del problema, assieme alle soluzioni possibili. Fortunatamente la protezione del cielo va di pari passo con la protezione dell’ambiente notturno e della salute.
L’impegno che raccolgo da Diego Bonata è gravoso, e spero di portarlo avanti degnamente, con la collaborazione di tutti coloro che capiscono l’importanza della battaglia che stiamo combattendo.
Fabio Falchi