Gazzetta del Mezzogiorno – 02 Settembre 2006
Un freno alle insegne pubblicitarie di centri commerciali e discoteche “sparate” contro il cielo.
I pugliesi riavranno il loro cielo stellato dichiarato dall’Unesco «patrimonio dell’Umanità». Dopo oltre un secolo d’illuminazione selvaggia, quell’universo di stelle e pianeti che nel buio della notte ha guidato generazioni di viandanti e marinai e che negli ultimidecenni è stato «oscurato» dai fasci luminosi pubblicitari di ipermercati e quant’altro, tornerà presto a risplendere.
È stato pubblicato il 28 agosto scorso sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia il regolamento attuativo della Legge 15 del 23 novembre 2005 che disciplina le Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico. Per l’Assessorato all’Ambiente regionale guidato da Michele Losappio si tratta di un traguardo importante raggiunto in tempi record sull’onda lunga dell’esperienza pilota della Lombardia. Complici i suggerimenti delle associazioni di astrofili pugliesi ed i Por regionali che finanzieranno l’infor mazione ed il rispetto della normativa che era già nell’aria, anche nei centri urbani che hanno impianti di illuminazione altamente inquinanti si potrà ricominciare a riveder le stelle ed a scandire il ritmo giorno-notte.
Perché tanta attenzione al cielo buio notturno? Lo abbiamo chiesto a Michele Tedeschi, portavoce dell’associazione astrofili «CieloStellato» di Bari. «Una notte illuminata – spiega – non rappresenta certo solo un ostacolo rispetto alla possibilità che l’uomo ha di osservare la volta celeste. Ha ripercussioni sull’economia e sui risparmi energetici che si potranno ridurre con la nuova normativa circa del 30%, su flora e fauna, sui comportamenti e sulla vita della gente. E questo è ormai provato scientificamente».
Qual è il fine della campagna di sensibilizzazione in cui siete stati impegnati?
«Il modello severo della Legge pugliese ha il suo fondamento nelle logiche più innovative del risparmio energetico. L’obiettivo è il risparmio economico e la salvaguardia dell’ambiente: ci sarà minor emissione di gas a effetto serra derivanti dalla produzione di energia elettrica. Ma c’è anche un obiettivo più generale, che riguarda la salute della gente: le ultime ricerche effettuate da enti riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale hanno provato come l’altera – zione del ciclo giorno/notte e quindi luce/buio incida sull’equilibrio e sui comportamenti di un individuo, sul ritmo circadiano, cioè il ciclo temporale biologico che regola l’alter narsi di sonno e veglia di tutti gli esseri viventi. Una ricerca del National Cancer Institute e dal National Institute of Environmental Health Sciences degli Stati Uniti condotto su topi in laboratorio ha mostrato che l’esposizione notturna alla luce artificiale stimola la crescita di tumori umani del seno, sopprimendo i livelli della melatonina, l’ormone che, tra l’altro, regola il sonno».
Quali sono in Puglia i luoghi più «inquinati» dalla luce?
«Tutti i centri residenziali vicini a torri-faro di discoteche, porti, aeroporti e centri commerciali. Emblematico della gravità della situazione è il caso dell’Osservatorio Dehoniano di Andria che ha dovuto chiudere i battenti ed interrompere la sua attività quando è sorto a poche centinaia di metri dal suo telescopio un grosso ipermercato che proietta verso l’alto i suoi fasci di luce pubblicitari. Anche l’Osservatorio Comunale di Acquaviva delle Fonti sta subendo l’intrusione degli impianti d’illuminazione privata, assolutamente fuori norma, di saloni per ricevimenti presenti nella zona».
E quali realtà invece già rispettano la legge regionale?
«Per esempio, a Cassano, sulla strada che porta alla foresta di Mercadante è stato realizzato un impianto d’illumi – nazione per circa 6, 3 Km a cura della Provincia di Bari. Tutto in regola, per carità, anche se è lecito chiedersi se portare tanta luce sino ai margini della foresta fosse veramente necessario. Nel territorio regionale tra gli esempi positivi c’è l’impianto illuminotecnico appena realizzato a Cisternino su progetto dell’architetto Pierangelo Caramia e quello eccellente del Comune di Ostuni che ha emanato un regolamento già dall’ottobre scorso, ancor prima dell’entrata in vigore della legge regionale».
Come dev’essere l’illuminazione secondo la nuova normativa?
«In generale, sono vietati i fasci di luce rivolti al di sopra della linea dell’orizzonte che disperdano il fascio luminoso verso l’alto, mentre si devono adottare lampade ad alta efficienza ed altri accorgimenti tecnologici. Poi, entro le ore 22 ogni insegna pubblicitaria o vetrina deve essere spenta. Le sfere, comunque schermate, sono considerate inquinanti. Gli edifici possono essere illuminati sempre, ma dall’alto verso il basso: fanno eccezione solo gli edifici storici».
E se le norme non venissero rispettate?
«Si prevede un sistema di contravvenzioni molto salate e la formazione degli organi di controllo, dai vigili urbani all’ARPA, è già stata avviata. Per i nuovi impianti, la legge regionale è già operativa da quasi un anno. Entro cinque anni saranno adeguati tutti gli impianti d’illuminazione pubblici e privati già esistenti».
Maria Paola Porcelli