Comunicato stampa di Venetostellato Si moltiplicano in quest’epoca le manifestazioni notturne che evocano la presenza di un cielo stellato che è, purtroppo, sempre più una realtà virtuale. Mentre ci stiamo lentamente abituando a sigle del tipo: “Ballando con le Stelle”, “Calici Sotto le Stelle”, “Notti Bianche” e quant’altro, le stelle sono, in realtà, la vera cenerentola delle nostre rassegne. Sempre meno numerose nei nostri cieli – ormai bastano le dita delle mani per contare quelle visibili dalle nostre città – le stelle effettivamente se ne stanno a guardare. E ci guardano attraverso una cortina impenetrabile: l’alone luminoso che circonda le notti del nostro territorio ormai compromesso dall’espansione urbana, segno tangibile del progressivo distacco fra l’individuo e il suo intimo dalle meraviglie della natura e i misteri dell’universo che per secoli hanno affascinato la mente umana. Oggi il cielo si racconta attraverso le immagini delle sonde interplanetarie e di grandi telescopi posti in località remote o nello spazio, attraverso planetari o “suite” telematiche in grado di simulare la volta celeste e i suoi fenomeni, ma tutto è, oramai, fuorché esperienza diretta. E così lo splendore della Via Lattea, il colore delle stelle, il riflesso dei pianeti sulla superficie del mare rimangono appannaggio dei pochi che vivono in aree isolate del nostro pianeta o sono conservati fra i ricordi di viaggio in paradisi lontani ai quali, tuttavia, lo sviluppo turistico sta tristemente destinando la stessa sorte del nostro territorio.
La mancata percezione dell’universo è innanzitutto un grave danno culturale. Se da un lato possiamo accettare che con l’attuale tendenza le giovani generazioni difficilmente potranno riconoscere le costellazioni, dall’altro non può non allarmarci il fatto che già oggi studenti dei corsi universitari di astronomia, futuri eredi della tradizione scientifica di Galileo Galilei, non abbiano mai potuto vedere il profilo della nostra galassia stagliarsi sul sipario scuro, adorno di mitici asterismi a loro sconosciuti e che pure un giorno caratterizzeranno i loro scritti accademici. Se nel 1997 la difesa delle attività di ricerca degli osservatori astronomici era uno dei principali motivi per “inventare” una legge che limitasse la dispersione inutile di luce artificiale verso la volta celeste, oggi, più che mai, il rispetto dei principi della legislazione regionale veneta (la prima in Italia in ordine di apparizione) è diventato fondamentale per conservare quel poco che rimane dello spettacolo naturale che un tempo chiamavamo “il firmamento”.
Ma la dispersione di luce è anche un danno in termini economici. In un paese povero di risorse energetiche qualsiasi forma di spreco comporta dei costi che la comunità deve inutilmente sobbarcarsi con fondi che potrebbero essere convenientemente destinati ad iniziative più utili. Per fare un esempio concreto si pensi che il risparmio conseguibile dall’adeguamento ai criteri di legge e l’introduzione delle tecnologie per la riduzione del flusso luminoso in una tipica cittadina di provincia, pur non rappresentando una voce fondamentale del bilancio, potrebbe tranquillamente assicurare pasti gratis, agli alunni delle sue mense scolastiche.
Alla città di Padova e alla sua Amministrazione, che con l’iniziativa “Padova Città delle Stelle” inaugurano in questi giorni le Manifestazioni Galileiane, Venetostellato chiede iniziative concrete per riportare il cielo cittadino a livelli di qualità accettabili in modo che si possa parlare, entro il 2009, anno in cui avranno culmine le celebrazioni del grande scienziato, di una vera Città delle Stelle, così come fece con successo la città di Tucson, in Arizona, già un decennio fa.
L’associazione Venetostellato ricorda infine che la messa a norma degli impianti pubblici non è il solo passo che compete alle amministrazioni. La legislazione impone infatti a tutti i comuni di promuovere la conoscenza del problema e l’adeguamento degli impianti privati attraverso l’integrazione degli strumenti di pianificazione urbanistica e l’adozione di specifici regolamenti comunali. Si tratta di un percorso fondamentale che, per quanto ci è dato di sapere, l’Amministrazione del comune di Padova ancora non ha avuto modo di intraprendere.
Con l’auspicio di un futuro migliore e sicura che questa Amministrazione vorrà finalmente affrontare il problema con serietà, Venetostellato augura un grande successo all’iniziativa, purché non si dimentichi il protagonista principale: il cielo, quello vero che sta sopra di noi.