Da La Stampa del 13/2/2003 CONSUMANO L´80 PER CENTO IN MENO DI ENERGIA: «CAMBIERANNO LE
NOSTRE CASE»
Lampadine pensionate dal microchip
Colori e intensità mai visti, dagli Usa arriva una rivoluzione
Guardate le lampadine di casa, quelle che spesso vi hanno
abbagliato e fatto rimpiangere le morbide intensità naturali,
e poi date loro l´addio. Arrivano i microchip luminosi, che le
renderanno presto obsolete. Il XXI secolo ne segnerà il
trionfo, come il XIX fu delle lanterne a gas. Sparisce un
simbolo della tecnologia e un´altra icona – il frenetico e
ingombrante display luminoso del Nasdaq di New York – li ha
immediatamente adottati: 18 milioni di puntini luminosi
aggiornano senza sosta le quotazioni della New Economy a Times
Square, mentre giganteschi messaggi ad altissima definizione
cominciano a colonizzare altri luoghi pubblici d´America. Il
presidente George Bush ha avuto il privilegio di averne alcune
centinaia per addobbare l´albero di Natale della Casa Bianca.
I microchip di luce sono ancora uno status symbol. Per quanto
siano il meglio del meglio – consumano l´80% di meno delle
vecchie lampadine (e anche di neon e alogene), durano di più e
producono colori e sfumature finora impensabili – restano
decisamente cari. Perché spicchino il salto decisivo e, dopo
le facciate dei grattacieli, i semafori, le luci delle auto,
compaiano negli appartamenti, rivoluzionando i concetti di
arredamento e comfort, ci vorrà un po´ di tempo.
L´amministrazione di Washington ha nominato un team di
tecnici, che collaborando con alcune società private deve
accelerare al massimo i tempi: entro il 2007 – è la previsione
– i microchip luminosi vibreranno ovunque. Tra gli entusiasti
ci sono in prima fila architetti e ingegneri. Prevedono un
mondo dal look pesantemente ritoccato, domestico ed esterno.
Mutare quasi istantaneamente luci, in milioni di combinazioni
impossibili alle lampadine tradizionali e secondo gli ordini
di computer non solo intelligenti ma anche fantasiosi, apre
possibilità vertiginose per manipolare la nostra capacità di
vedere, incantarci e anche condizionarci. Quanti resisteranno
allo spettacolo delle imminenti megainsegne pubblicitarie dai
poteri quasi ipnotici?
Gabriele Beccaria