Come coloro che frequentano la mailing list di CieloBuio già sanno, il prof. Tullio Regge legge spesso con interesse e simpatia le nostre pagine ed i nostri messaggi. Di seguito viene riportata la prefazione al libro di Plinio Camaiti (che ci è stato gentilmente permesso di riportare nelle pagine di CieloBuio) in cui si nota l’estremo interesse che il professore nutre nei confronti di questa tematica e quello che
è un appello, a noi di Cielobuio ed alle future generazioni ad unirsi ed a continuare a perseguire la battaglia per la protezione del cielo.
“Ho visitato una volta sola l’Osservatorio di Monte Palomar , ho perso il conto esatto degli anni, quasi certamente negli anni 70. Un collega di Stanford aveva organizzato per me un giro guidato da un astrofisico e fuori dal circuito dei turisti. Sono rimasto molto impressionato dallo strumento, all’epoca il più grande del mondo, ma lo confesso anche dalle rifiniture in stile belle epoque della strumentazione risalente agli anni della guerra e oggi forse scomparse. All’uscita sono entrato nel curio shop, quello dei ricordini, e da bravo turista ho acquistato una raccolta di diapositive. Tornato in Italia le ho usate ripetutamente nelle mie apparizioni pubbliche. Sono immagini che all’epoca erano assolutamente uniche ma che oggi hanno solo più interesse storico: il CCD ha mandato in pensione le lastre chimiche, i superesperti che le facevano e quelli che la sviluppavano e, sarà una leggenda metropolitana, anche una tribù di mandriani. Pare infatti che la gelatina delle lastre fosse estratta dalle ossa di bovini africani.
I CCD hanno scatenato nel mondo dell’astronomia una vera rivoluzione tecnologica che ha enormemente migliorato le prestazioni del vecchio telescopio Hale e di altri strumenti ma ha anche permesso ai dilettanti imprese che fino a ieri parevano fantascienza. Un modesto strumento da 25 cm ottiene oggi immagini competitive con quelle storiche di Monte Palomar.
L’impatto anche psicologico sulla folla multicolore ed eterogenea degli astronomi dilettanti e di riflesso sulla ricerca è stato straordinario. Lo studio delle supernove, critico nella valutazione dei parametri cosmologici, richiede un monitoraggio costante e diffuso che dia l’allarme allo stadio iniziale dell’esplosione e richiede una armata di volonterosi collaboratori. Grazie ai CCD, questo monitoraggio è oggi alla portata dei dilettanti che in questo modo possono partecipare a ricerche di alto livello e ottenere una fetta modesta ma significativa di gloria. Lo studio delle supernove è di grande interesse ma è solamente un capitolo dell’astronomia, altri se ne stanno aprendo e come si dice negli USA, il limite è la nostra immaginazione.
L’astronomia tra le scienze è l’unica che permetta e anzi richieda un contributo fattivo di entusiasti non appartenenti al mondo accademico, come tale riveste un ruolo fondamentale nel migliorare l’immagine pubblica della scienza. Chi partecipa alla ricerca non può resistere a emozioni nobili e antiche come l’uomo e invano osteggiate da folle di mistici e di ciarlatani che considerano la scienza come aberrazione dell’anima. Unico neo in questo roseo panorama è lo scippo dei cieli e l’orgia delle luci inutili benignamente tollerata dalle autorità in nome della pubblicità, dello spreco energetico e della vanagloria cittadina. Datevi da fare e vinceremo. “
Tullio Regge
CieloBuio
– Coordinamento per la Protezione del Cielo Notturno