Italia: illuminazione (?) dei monumenti

Mentre in Francia si inaugurano Parchi delle Stelle e si promuovono iniziative per ridurre l’inquinamento luminoso (vedi post precedenti), in Italia si illuminano “a pene di segugio” monumenti e palazzi storici.  Non servono parole per commentare questi obbrobri, bastano le immagini.

Cominciamo con Siena dove, in Piazza del Campo, è stata illuminata dal basso verso l’alto la Torre del Mangia:

Veduta notturna di Siena. Foto: Marco Donati

Riportiamo dal sito di Repubblica.it:

“È così da dicembre 2017, da mesi non possiamo fare ricerca scientifica” racconta  Alessandro Marchini, direttore dell’osservatorio astronomico dell’università, che ha denunciato su Facebook quello che definisce “uno scempio”. I nuovi fari led sui monumenti, fatti installare durante la precedente amministrazione, hanno cancellato le stelle, in palese violazione di una legge regionale che disciplina l’inquinamento luminoso: “Il segnale fondo del cielo, che è quello contro cui combattiamo, è decuplicato – continua Marchini – ovunque puntiamo il telescopio, non solo sopra la città”. L’osservatorio si trova vicino al centro cittadino, questo fino a pochi mesi fa, non era un ostacolo alla ricerca. “Abbiamo scoperto un pianeta extrasolare, studiamo oggetti lontanissimi nell’Universo come i buchi neri. Con queste luci non è più possibile – riprende il direttore dell’osservatorio – avevamo anche scritto una lettera alla precedente amministrazione ma non abbiamo ricevuto risposta”.

Proseguiamo con Mantova dove il parco e lo stesso Palazzo Te sono stati illuminati a giorno con fredda luce bianca, cancellandone la percezione tridimensionale studiata da Giulio Romano.

Riportiamo dal sito de La Gazzetta di Mantova:

“Per offrire una luce più che sufficiente agli scopi per i quali è stato progettato, l’impianto dovrebbe essere utilizzato sempre attorno al 15% della potenza massima, e ancora meno dopo la mezzanotte». Parola di Riccardo Furgoni, cacciatore di stelle variabili e collaboratore dell’Agenzia spaziale europea, e Fabio Falchi, prof di fisica e presidente dell’associazione CieloBuio. Co-autori dell’“Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso”, pubblicato nel 2016 dalla rivista Science Advances, e del recente studio sugli sprechi nell’illuminazione pubblica dell’Osservatorio conti pubblici italiani della Cattolica di Milano, fondato da Carlo Cottarelli.

Decisamente si può fare di meglio e farlo è semplice: basta interpellare, anche solo per un parere, chi di inquinamento luminoso e di risparmio energetico se ne intende!

 

Commenti chiusi