Misure urgenti per il contenimento dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico"
Decreto legislativo n. 285 del 30-4-1992 : Nuovo Codice della Strada
DPR 495/92 : Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada
Decreto legislativo 360/93 : Disposizioni correttive ed integrative del Codice della Strada approvato con Decreto legislativo n. 285 del 30-4-1992
D.M. 12/04/95 Supp. ordinario n.77 alla G.U. n.146 del 24/06/95 Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani Urbani del traffico.
DPR 503/96 : Norme sulla eliminazione delle barriere architettoniche
leggi n. 9 del gennaio 1991 Norme per lattuazione del nuovo Piano energetico nazionale: aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali
Legge n. 10 del 9 gennaio 1991 Norme per lattuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dellenergia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia
Allegato II Direttiva 83/189/CEE legge del 21 Giugno 1986 n.317 sulla realizzazione di impianti a regola darte e analogo DPR 447/91 (regolamento della legge 46/90)
Norme:
Norma DIN 5044 o lanaloga, ma attualmente meno completa, Norma UNI 10439 : Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato
Norma CEI 34 33 : Apparecchi di Illuminazione. Parte II : Prescrizioni particolari. Apparecchi per lilluminazione stradale
Norme CEI 34 relative a lampade, apparecchiature di alimentazione ed apparecchi dilluminazione in generale
Norma CEI 11 4 : Esecuzione delle linee elettriche esterne
Norma CEI 11 17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo
Norma CEI 64 7 : Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari
Norma CEI 64 8 relativa alla esecuzione degli impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V
Bibliografia:
CIE Pubblicazione n. 92 : Guide to the lighting of urban areas (1992)
CIE Pubblicazione n. 115 : Recommendations for the lighting of roads for motor and pedestrian traffic (1995)
ENEL/Federelettrica Guida per lesecuzione degli impianti di illuminazione pubblica (1990)
AIDI Raccomandazioni per lilluminazione pubblica (1993)
Piano Urbano Traffico (PUT)
Guida per il Piano Regolatore Comunale dellIlluminazione Pubblica, AIDI Gennaio 98
Manuale di Illuminotecnica, Francesco Bianchi, NIS Febbraio 95
Impianti a norme CEI volume 6: Illuminazione Esterna, TNE Maggio 97
Piani Comunali di illuminazione Urbana, Ing. Germano Bonanni, Rivista Luce n.6/94
Il piano comunale per lilluminazione pubblica. Scelta e strategie per la pianificazione degli impianti, Arch. Giovanni Burzio, Rivista Luce n.5/95
Illuminazione pubblica e sicurezza, Fernando Prono, Rivista Luce Aprile 98
Inquinamento luminoso e protezione del cielo notturno dellIstituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Dott. Pierantonio Cinzano, dellUniversit di Padova.
Inquinamento luminoso un problema per tutti , CieloBuio Coordinamento per la protezione del cielo notturno UAI & IDA, Marzo 2000.
2 - Piano dilluminazione Pubblica Comunale : Finalit
2.1 Definizione di Inquinamento Luminoso
Si definisce inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree a cui essa funzionalmente dedicata e, in particolar modo, se orientata al di sopra della linea dellorizzonte. (Legge della Regione Puglia n.15legge RegionaeL12 del 23 Novembre 2005 "Misure urgenti per il contenimento dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico" art.1 comma 2)
2.2 Finalit dei piani dilluminazione
Ridurre, sul territorio, linquinamento luminoso e i consumi energetici da esso derivanti,
Aumentare la sicurezza stradale per la riduzione degli incidenti, evitando abbagliamenti e distrazioni che possano ingenerare pericoli per il traffico ed i pedoni (nel rispetto del Codice della Strada),
Ridurre la criminalit e gli atti di vandalismo che, da ricerche condotte negli Stati Uniti, tendono ad aumentare l dove si illumina in modo disomogeneo creando zone di penombra nelle immediate vicinanze di aree sovrailluminate,
Favorire le attivit serali e ricreative per migliorare la qualit della vita,
Accrescere un pi razionale sfruttamento degli spazi urbani disponibili,
Migliorare lilluminazione delle opere architettoniche e della loro bellezza, con lopportuna scelta cromatica (per es. il giallo - oro delle lampade al sodio ad alta pressione risulta particolarmente adatto nei centri storici), delle intensit e del tipo di illuminazione, evitando inutili e dannose dispersioni della luce nelle aree circostanti e verso il cielo e senza creare contrasti stucchevoli con lambiente circostante (es. con unilluminazione troppo intensa),
Integrare gli impianti di illuminazione con lambiente che li circonda, sia diurno che notturno,
Realizzare impianti ad alta efficienza, mediante lutilizzo di corpi illuminanti full cut-off, di lampade ad alto rendimento e mediante il controllo del flusso luminoso, favorendo il risparmio energetico,
Ottimizzare gli oneri di gestione e relativi agli interventi di manutenzione,
Tutelare, nelle aree di protezione degli osservatori astronomici, lattivit di ricerca scientifica e divulgativa,
Conservare gli equilibri ecologici sia allinterno che allesterno delle aree naturali protette urbane ed extraurbane,
Preservare la possibilit per la popolazione di godere del cielo sellato, patrimonio culturale primario.
2.3 Individuazione delle fasi di studio e sviluppo del piano
Suddivisione del territorio ed individuazione di aree omogenee
ambientali
storiche
urbanistiche
Verifica degli apparati dilluminazione e della loro distribuzione sul territorio
quantit e tipologia dei punti luce;
tipologia dei supporti e loro impatto ambientale;
caratteristiche degli impianti di distribuzione e delle linee elettriche di alimentazione dei corpi illuminanti;
Rilievo dei parametri illuminotecnici maggiormente significativi: illuminamento, uniformit, abbagliamento e resa cromatica.
Elaborazione di un progetto di integrazione e di intervento sul territorio
In base a quanto emerso dalla suddivisione in aree omogenee, ed alla effettiva distribuzione, si elabora un piano che suddivide il territorio comunale secondo precise scelte di illuminazione di modo che la programmazione degli interventi di manutenzione e di riordino ambientale avvengano secondo prescritte scelte tecniche.
Individuazione delle opportunit
Valutazione tecnico/economica dei benefici dellesecuzione di interventi di manutenzione e di recupero programmati.
3 - Piano dilluminazione Pubblica: Ambiti operativi
3.1 Rilievo degli impianti esistenti
La metodologia di rilevamento deve individuare le seguenti caratteristiche essenziali degli impianti:
Proprietari e gestori (ENEL, comuni, Enti locali municipalizzati e non, altri),
Alimentazione, potenze elettriche impiegate e tipo di distribuzione elettrica,
Tipologie degli apparecchi installati (stradali, lampioni, sfere, etc..) e dei supporti adottati (pali singoli e multipli, torri faro, a sospensione, a mensola o parete, etc..),
Distribuzione delle lampade installate negli impianti suddivise per tipo (fluorescenza, sodio AP o BP, Ioduri Metallici, Mercurio, etc) ed in base alle potenze (50W, 100W, etc),
Presenza di: abbagliamenti molesti, illuminazione intrusiva, evidenti inquinamenti luminosi, disuniformit, insufficienza o sovrabbondanza di illuminazione.
3.2 Suddivisione del Territorio
La suddivisione del territorio comunale, e le scelte tecniche da adottarsi, devono tenere conto delle seguenti realt:
distribuzione e morfologia del terreno (pianura, collina, montagna),
suddivisione in Aree omogenee: in quartieri, centri storici, zone industriali, parchi, aree residenziali, arterie di grande traffico, circonvallazioni, autostrade, campagna, etc.
aspetti climatici prevalenti che possono influenzare la viabilit e la visibilit. Sono ad esempio aspetti fondamentali per la scelta del tipo di impianto se il territorio particolarmente piovoso, umido, nevoso o che favorisce il ristagno dellaria con la probabile formazione di nebbie,
aspetti ambientali quali la presenza di elementi artificiali o naturali che possono aggredire gli impianti di illuminazione come: la presenza di grossi complessi industriali (con emissione di elementi inquinanti o corrosivi), del mare (con labbondanza di salsedine), etc..
lappartenenza ad aree di protezione degli osservatori astronomici e di altri osservatori scientifici, che implica un particolare riguardo nella progettazione degli impianti per la salvaguardia del cielo.
3.3 Aree Omogenee
Le aree omogenee possono in particolare essere suddivise dalle tipologie di strade individuate, dai piani urbani del traffico (se esistenti), dal codice della strada e delle normative tecniche europee, o come segue, in base a criteri puramente di buon senso:
Centri storici,
Aree pedonali,
Aree commerciali,
Aree residenziali,
Aree verdi,
Aree industriali ed artigianali,
Aree extraurbane,
Aree limitate di specifica destinazione. Individuando: la loro distribuzione sul territorio, lintegrazione allinterno delle aree omogenee, la destinazione di tali aree (archeologiche, impianti sportivi, centri commerciali, etc..) ed i dati che li caratterizzano e li individuano univocamente.
La scelta dellilluminazione deve innanzitutto tenere conto delle indicazioni tecniche di cui allart.5 comma 1 della legge della Regione Puglia n. 15 del 23/11/2005.
3.4 Stesura del piano dilluminazione
Analisi situazione preesistente
Individuazione della rete viaria esistente (urbana, extraurbana, pedonale, etc..)
suddivisione e classificazione delle vie sulla base del codice della strada ed alle indicazioni delle normative tecniche europee (Appendice 2).
Scelte tecniche - Illuminotecniche
Individuazione dei parametri illuminotecnici caratteristici (luminanze e illuminamenti, uniformit, abbagliamento) in base alla classificazione delle strade (Appendice 2).
Scelta delle caratteristiche delle lampade da adottarsi in ciascun contesto urbano ed extraurbano (Appendice 2).
Scelte tecniche Impiantistiche: Per nuovi impianti o per ladeguamento di quelli vecchi
Gradi di protezione (IP) e Classe di isolamento (I o II),
Geometria e tipologia degli impianti (pali, sospensioni, mensole, a parete, torri faro, etc..),
Scelte per la protezione elettrica degli impianti, prevedendo eventuali circuiti ridondanti per la sicurezza degli impianti, e ridurre i rischi di improvvisi oscuramenti della rete,
Posa delle linee elettriche (aeree, sotterranee),
Miglioramento del rendimento illuminotecnico globale (rapporto fra flusso utile e potenza installata),
Inserimento in linea di regolatori per il controllo del flusso luminoso emesso, e la variazione secondo specifiche curve di calibratura,
Prevedere sistemi elettronici diagnostici per ridurre la manutenzione degli impianti e migliorare i servizi.
Scelte progettuali
Scelte progettuali ed operative per aree omogenee (Appendice 2),
Scelte progettuali per le applicazioni particolari (Appendice 2):
Monumenti,
Grandi Aree,
Impianti sportivi allaperto
Ottimizzazione:
della segnaletica luminosa secondo criteri di visibilit e di priorit,
dellilluminazione commerciale nel rispetto della salvaguardia dellambiente cittadino, limitandone la potenza, lestensione e la diffusione,
Adozione di criteri anti inquinamento luminoso (Appendice 1).
Predisposizione di particolari scelte illuminotecniche prioritarie in corrispondenza di quelle aree a rischio (generalmente molto limitate) che richiedono maggiori attenzioni fra le quali:
Centri sportivi (campi di calcio, ippodromi, piscine, palestre, etc..),
Aree scolastiche (in prossimit degli ingressi),
Centri commerciali (in corrispondenza di aree intenso traffico pedonale),
Aree di interscambio, come gli accessi alle stazioni ferroviarie,
Importanti svincoli su strade di intenso traffico urbano ed extraurbano.
Pianificazione
Definizione di piani di manutenzione e di adeguamento degli impianti,
Stima economica dei costi di manutenzione, adeguamento e gestione. Previsioni di spesa in relazione alle effettive disponibilit finanziarie ed alle priorit sul territorio.
Documentazione
Se il comune si dotato di Piano Urbano del Traffico come previsto dai D.M. che individuano le liste regionali dei comuni che devono dotarsene, il piani dilluminazione si presentano nella versione pi completa di Piani Regolatori dellIlluminazione direttamente subordinati ai PUT in quanto a classificazione e complementari in quanto a finalit.
La documentazione che generalmente costituisce il corpo di un piano regolatore standard pu essere cosi sintetizzata:
Elaborati Grafici
Planimetrie del territorio comunale suddiviso per aree omogenee (compatibile con leventuale PRG),
Planimetrie degli impianti gi esistenti, con lindividuazione delle principali caratteristiche tecniche e funzionali,
Planimetria della classificazione delle aree e delle relative tipologie funzionali,
Relazioni
Relazione introduttiva sulla distribuzione del territorio comunale
Relazione delle caratteristiche storico ambientali
Relazione descrittiva delle aree a particolari destinazione, delle zone e degli edifici critici, e del contesto in cui sono inserite,
Relazione per la definizione, e la localizzazione dei nuovi impianti previsti sul territorio secondo le specifiche ivi inserite per aree omogenee e tipologie di impianti,
Relazione economica e programmatica per la valutazione delle spese di realizzazione, manutenzione, e gestione degli impianti, con la definizione degli interventi in relazione alle disponibilit finanziarie comunali.
Nei casi in cui non sia richiesto il PUT, ed il comune di piccole dimensioni, tali strumenti possono semplificarsi notevolmente in quanto a obiettivi, finalit e documentazione.
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CieloBuio - Guida Visuale alla L.R. dellUmbria n. 20/2005
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