INQUINAMENTO LUMINOSO
E RISPARMIO ENERGETICO
Si
ringraziano:
lAvv. Mario Di Sora che ha steso lopuscolo ed i testi da cui è stato ottenuto
questo documento,
LOsservatorio Astronomico di Campo Catino, la regione Lazio ed il comune di
Frosinone,
Il Dott. Pierantonio Cinzano, dellUniversità di Padova,
per la lettura critica del testo e per lutilizzazione di alcune immagini tratte dal
suo libro: "Inquinamento luminoso e protezione del cielo notturno"
dellIstituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
LInternational Dark-Sky Association e il Prof. David L. Crawford.
LUnione Astrofili Italiani per lestratto dalle pagine web UAI per la valente
collaborazione
Si ringrazia altresì, per la collaborazione, i produttori di corpi illuminanti che hanno
consentito la riproduzione di alcune foto.
Testi originali di Mario Di Sora rielaborati da Alberto Duches e Diego Bonata
LItalia di notte da satellite (© 1985 W.T. Sullivan)
Per eventuali
informazioni :
CieloBuio Coordinamento per la protezione del cielo notturno
info@cielobuio.org
http://www.cielobuio.org
Il presente opuscolo vuole rappresen-tare una guida per gli Uffici Tecnici degli enti pubblici, per le industrie, le attività del commercio, i privati cittadini e, più in gene-rale per tutti i soggetti che, a qualsiasi titolo e per qualsiasi motivo, abbiano la necessità o lobbligo di realizzare impianti di illuminazione esterna (ivi comprese eventuali insegne pubblicitarie).
CieloBuio con laiuto e lesempio dellOsservatorio Astronomico di Campo Catino ha deciso di elaborare questo strumento, per meglio spiegare i contenuti delle recenti leggi approvate presso alcuni consigli regionali, e per i recenti Regolamenti adottati da alcuni Comuni italiani in tema di inquinamento luminoso, in modo da far comprendere come illuminare limitando al massimo lInquinamento Luminoso (IL) e contenere i consumi energetici derivanti dalluso dellilluminazione esterna di qualsiasi tipo (pubblica e/o privata).
La nostra intenzione, ma anche la nostra speranza, è stata quella di realizzare uno strumento pratico che potrà risultare utile per i progettisti di impianti di illuminazione, per gli installatori, per le ditte che vendono materiale illuminotecnico o, anche semplicemente, per il cittadino che abbia necessità di far installare lampade per lilluminazione esterna.
Il fine ultimo di questa guida è di mostrare come sia possibile illuminare correttamente dove è necessario (gli astrofili non vogliono oscurare né le città né le strade) favorendo nel contempo:
Obiettivi questi che, come vedremo, sono pienamente compatibili tra loro.
Il nostro senso di gratitudine si estende a tutti i Comuni che, fino ad oggi e precorrendo i tempi, hanno adottato dei Regolamenti tipo (come quello che è riportato nelle ultime pagine del documento) e agli altri Enti che hanno collaborato per diffonderlo capillarmente come LEGAMBIENTE ed altre istituzioni (per esempio lUnione Industriale della Provincia di Frosinone), sostenendo così una battaglia di civiltà che non è contro qualcuno, ma a favore di qualcosa.
In numerosi paesi di tutto il mondo sono stati approvati provvedimenti legislativi di vario genere volti a ridurre linquinamento luminoso (il primo nel 1958 a Flagstaff in Arizona - U.S.A.).
Anche in Italia sono stati presentati alcuni disegni di legge al Senato e alla Camera dei Deputati e approvate diverse leggi regionali al riguardo.
Il presente documento si propone come supporto a codeste leggi, è quindi stato realizzato per illustrare i principi base della Legge regionale della Lombardia N.17 del 27/3/00, ed è inoltre compatibile con le attuali leggi: Lazio, Toscana, Veneto e Valle d'Aosta.
E però necessario che ogni cittadino si consideri coinvolto nel problema e sia cosciente che il suo contributo, pur piccolo, può risultare di grande importanza per il conseguimento degli obiettivi prefissati.
CieloBuio
Coordinamento per la protezione del cielo notturno
Da studi effettuati in tutto il mondo da Astronomi e Astrofili, inizialmente negli Stati Uniti dallInternational Dark Sky Association, è emerso che una frazione rilevante dellenergia elettrica impiegata per il funzionamento degli impianti di illuminazione esterna (almeno il 30-35%) viene utilizzata per illuminare direttamente il cielo.
CieloBuio di concerto con l'UAI e l'IDA Italia, è particolarmente impegnato e coinvolto attraverso i suoi tecnici ed esperti, nello studio di questo fenomeno e nellindividuazione dei mezzi per limitarlo.
I dati raccolti fino ad oggi (sicuramente incompleti ma approssimati per difetto) confermano in modo drammatico e preoccupante che, solo in Italia, ogni anno vengono dilapidati circa 400 miliardi di lire per difetti di progettazione, di realizzazione o gestione degli impianti di illuminazione esterna ovvero per luso di corpi illuminanti che risultano eccessivamente disperdenti (tipico esempio i lampioni a sfera).
Nel corso della lettura scoprirete come una città delle dimensioni di Frosinone (50.000 abitanti) potrebbe risparmiare almeno il 30-40% (circa 300/400 milioni di lire) rispetto agli ordinari costi di gestione. Ciò, ovviamente, senza dover spegnere tutte le luci delle strade ma semplicemente razionalizzando e programmando gli impianti e la loro gestione con i criteri e i mezzi di seguito indicati e offerti dalla moderna tecnologia.
Gli stessi criteri possono essere impiegati con successo da tutti coloro che hanno intenzione o necessità di utilizzare impianti di luce esterna (anche in forma pubblicitaria nel caso delle insegne).
Svincolo di Malpensa 2000 - Impianto di faraonica
mostruosità' progettato con corpi distribuiti su 3 anelli, a 45° verso il basso,
orizzontali e puntati a 45° VERSO L'ALTO. E visibile da 30km di distanza ed i 2/3
della luce viene usata per illuminare il cielo. Costruita all'interno del Parco naturale
del Ticino. (S.Minuto).
Il cielo stellato, al pari di tutte le altre bellezze della natura, è un patrimonio che deve essere tutelato nel nostro interesse e in quello dei nostri discendenti.
Non a caso lUNESCO, nella sua Dichiarazione Universale dei Diritti delle Generazioni Future, ha sancito esplicitamente che: "Le persone delle generazioni future hanno diritto a una Terra indenne e non contaminata, includendo il diritto a un cielo puro".
Il problema quindi non riguarda solo coloro che studiano il cielo, come gli Astronomi e gli Astrofili, ma anche qualsiasi persona che voglia avvicinarsi alla conoscenza di tutto quello che si trova al di fuori della nostra atmosfera...cioè lintero Universo!
Milano La nuova illuminazione con corpi
illuminanti orizzontali a vetro trasparente piano (D.Bonata)
Non aspettiamo, quindi, che incomincino gli altri ad affrontare la questione troppo tardi; impegnamoci da subito e in prima persona per recuperare, alla cultura dellUomo, un bene dal valore inestimabile che non abbiamo il diritto di distruggere ma il dovere di conservare.
INQUINAMENTO LUMINOSO ED EFFETTI SULLUOMO E SULLAMBIENTE
L'inquinamento luminoso ha molteplici effetti negativi, di tipo:
a) culturale - la cultura popolare del cielo è ormai ridotta ad eventi particolari di tipo astronautico; perdendo il contatto diretto con il cielo l'uomo si è impoverito rispetto alle culture millenarie degli antichi popoli orientali, la differenza è esattamente la metà, gli antichi vedevano a 360 gradi, noi a 180 gradi, mancandoci la visione aerale. A titolo di esempio si pensi che gran parte degli scolari vedono le costellazioni celesti solo sui libri di scuola, e gli abitanti delle più grandi città non hanno mai visto una stella. Si pensi che la notte successiva all'ultimo grande terremoto che colpì la città di "Los Angeles", una miriade di chiamate intasò i centralini telefonici degli istituti scientifici della "California" per sapere che cosa fosse accaduto in cielo. In realtà si trattava solo del fatto che la momentanea sospensione di energia elettrica in molte zone della città e la parziale distruzione di molti impianti di illuminazione avevano reso visibili ai cittadini quel cielo stellato che i più non avevano mai visto.
b) artistico - passeggiando nei centri storici delle città o nelle loro zone artistiche si noterà come l'uomo con una illuminazione cervellotica riesca a deturpare tanta bellezza, studiata e realizzata con abnegazione dagli artisti; luci e poi luci, fari che illuminano a giorno le piazze. In molte città, negli ultimi anni, sono stati installati degli orrendi impianti di illuminazione, spesso rivolti verso il cielo, deturpando così i già degradati centri storici. L'illuminazione delle zone artistiche e dei centri storici deve essere mirata e deve integrarsi con l'ambiente circostante in modo che le sorgenti illuminanti diffondano i raggi luminosi in maniera soffusa o come si suol dire " a raso " dall'alto verso il basso, così da mettere in risalto le bellezze dei monumenti;
c) scientifico - dell'effetto scientifico già si è accennato, si pensi che causa l'inquinamento luminoso, gli astronomi sono stati costretti ad inviare un telescopio in orbita attorno alla Terra per scrutare i confini dell'universo. Con la spesa sostenuta si sarebbero potuti costruire almeno 100 osservatori astronomici sul nostro pianeta. Per non parlare del danno ricevuto dagli astrofili (amanti del cielo o astronomi dilettanti), che per osservare il cielo sono diventati esuli della notte;
d) ecologico - l'illuminazione notturna ha sicuramente un effetto negativo sull'ecosistema circostante, flora e fauna vedono modificati il loro ciclo naturale "notte - giorno". Il ciclo della fotosintesi clorofilliana che le piante svolgono nel corso della notte subisce alterazioni dovute proprio ad intense fonti luminose che, in qualche modo, "ingannano" il normale oscuramento. Per fare altri esempi, si pensi alle migrazioni degli uccelli che si svolgono ciclicamente secondo precise vie aeree e che possono subire "deviazioni" proprio per effetto dell'intensa illuminazione delle città. Negli Stati Uniti in un parco pubblico illuminato a giorno, alcuni orsi hanno distrutto i vari lampioni in quanto "fastidiosi" per il riposo di questi simpatici animali. Ancora più famoso (apparso anche su giornali e TV) il gallo di Mestre che confuso dalle luci di centri commerciali e discoteche ormai canta durante la "notte".
e) psicologico - nell'uomo i riflessi sono metabolici e psichici; la troppa luce o la sua diffusione in ore notturne destinate al riposo provoca vari disturbi (sembra anche la miopia nei bambini); quante persone di notte, nella propria casa, per riposare sono costrette a chiudere completamente le serrande? Oltre che dal rumore e dall'inquinamento atmosferico, l'uomo deve difendersi dalla luce "amica". Riflettiamo un attimo e immaginiamoci le serate di 2000 anni fa, avvolte dal silenzio, dall'aria pura e dal buio, come contemperare queste cose con le necessità ed esigenze del mondo odierno?
IL RISPARMIO ENERGETICOSecondo dati forniti dallE.N.E.L. nel 1997, per la sola illuminazione pubblica, sono stati impiegati qualcosa come 4800 milioni di kWh (il dato comprende approssimativamente anche i piccoli produttori di energia elettrica).
Questo valore deve essere aumentato di circa il 5% lanno e, ad esso, va aggiunto un 30% circa per lilluminazione esterna privata di qualsiasi tipo.
Nel 1998 pertanto nel nostro paese sono stati utilizzati circa 6240 kWh per illuminare strade, monumenti e quantaltro.
Tuttavia, come detto precedentemente, per fattori vari almeno il 30-35% (2184 kWh) di questa enorme potenza viene inviato, senza alcun senso, direttamente verso il cielo producendo, peraltro, circa 1.200.000 tonnellate di anidride carbonica che vengono immesse nellatmosfera che respiriamo.
Suisio - Un pessimo esempio di doppio impianto: in
primo piano lampade a fluorescenza non illuminano la strada ma le finestre circostanti, e
sullo sfondo un impianto giustamente full cut-off al sodio ad alta pressione ma
sovradimensionato per le effettive esigenze della strada. (G.Agostoni).
Leffetto di tale risparmio equivarrebbe al beneficio apportato, al bilancio dellanidride carbonica, da unestensione di foresta di alto fusto di quasi 200.000 ettari.
Non è poi da trascurare il fatto che il restante quantitativo è spesso utilizzato in eccesso rispetto alle reali esigenze della Collettività. In effetti nel corso dei nostri rilevamenti sono stati riscontrati ovunque (mis)fatti di ogni tipo le cui tipologie sono di seguito riassunte ed illustrate.
Lonigo (VI) - Zona industriale, Illuminazione delle
facciate degli stabilimenti con riflettori simmetrici posti a terra rivolti verso
l'alto (E.Rossi).
Bergamo - I riflettori simmetrici di
questa torre faro di giorno e di notte - inviano buona parte della luce verso il
cielo, quasi il 50% (D.Bonata).
Milano - Lutilizzo di fari asimmetrici permette di
costruire torri faro totalmente schermate anche di notevoli dimensioni. Nella foto di
destra si ha avuto laccortezza di limitare (la dove non serviva) il flusso luminoso
con degli schermi applicati sul riflettore (D.Bonata)
Tutto ciò in spregio alle più elementari norme di buon senso, con enormi danni e sprechi per la Collettività e le risorse ambientali.
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ARMATURE STRADALI TRADIZIONALI
Ottica: Obbligatorie sono quelle full cut-off generalmente con vetro piano e trasparente.
Per gli impianti già esistenti da adeguare, ove non fosse possibile sostituire il vetro curvo o prismatico con uno piatto ovvero ancora applicare uno schermo, si può procedere alla semplice rimozione del vetro del lampione di modo da ridurre al minimo la dispersione verso lalto.
Evitare coppe di protezione piane che tendono ad ingiallire con il tempo e quindi a perdere efficienza quali i policarbonati stabilizzati agli UV e non.
Montaggio: Inclinazione con vetro piano orizzontale (altri tipi di inclinazione servono solo a illuminare le facciate dei palazzi e a disperdere luce ben oltre la fascia laterale delle strade) ed esclusivamente su pali dritti testapalo o a mensola
LAMPIONI
REGOLAMENTARI |
LAMPIONI
NON REGOLAMENTARI |
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LAMPIONI
REGOLAMENTARI |
LAMPIONI
NON REGOLAMENTARI |
Per i pali curvi esistenti basta riportare il corpo illuminante a valori di inclinazione prossima a 0° di modo da poter rispettare per quanto possibile le normali prescrizione tecniche di montaggio.
Lampada e Risparmio: Impiegare lampade con la più alta efficienza quali quelle al sodio ad alta o bassa pressione. Per la riduzione dei consumi utilizzare riduttori di flusso, cablaggi bi-potenza, ovvero ancora dispositivi e orologi parzializzatori entro le ore 23 nel periodo di ora solare e entro le ore 24 in quello di ora legale.
OTTICHE APERTE, ORNAMENTALI o RESIDENZIALI
Impianto che disperde oltre il 60% della luce verso
lalto. Le sfere a grappolo ed a vetro opaco sono tra gli strumenti
dilluminazione meno efficienti (D.Bonata).
Ottica: Deve essere munita di controllore del flusso come ad esempio una parabola interna.
Il vetro di protezione deve essere perfettamente trasparente e non opalino, traslucido o in qualche modo diffondente, in quanto questi non consentono un adeguato controllo del flusso. Non devono esserci parti dellarmatura in grado di riflettere luce verso lalto.
Lampada e Risparmio: Usare lampade al sodio con luce arancione con potenze massime di 70/100 watt, e, per modesti impianti, quelle elettroniche a basso consumo con luce bianca con potenze massime di 15/25 watt.
Prevedere limpiego dei dispositivi che consentono la riduzione dei consumi descritti nelle pagine successive.
Esempi di ottiche non inquinanti
Lanterna cut-off di moderna concezione con
corpo illuminante inserito nel cappello.
Lemissione di luce oltre 90° è circa 30 volte meno rispetto a quelle tradizionali.
Va utilizzata nei casi estremi in cui siano necessari per ragioni storiche apparecchi del
tipo a "Lanterna".
Milano Lambrate - Gli unici tipi di sfere o semisfere (come
nella foto) utilizzabili contro lI.L., sono quelle con corpo incorporato nella
semisfera superiore, e vetro di protezione piano (D.Bonata).
Esempi
di ottiche altamente inquinanti
(anche se alcune di esse potrebbero sembrare
schermate)
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Utilizzando le lanterne tradizionali, si rischia di
illuminare i piani alti dei palazzi piuttosto che la strada, lefficienza è
piuttosto bassa. Sono ben visibili sulla sinistra corpi illuminanti a vetro piano che
illuminano giustamente le vetrine dei negozi dallalto verso il basso (D.Bonata) .
FARI, PROIETTORI, TORRI - FARO E FACCIATE DI EDIFICI
Montaggio: Vietata lilluminazione dal basso verso lalto. Quindi nellilluminazione delle facciate di edifici, privilegiare il sistema della luce radente dallalto. Si sconsiglia luso di proiettori con ottica simmetrica. E preferibile linstallazione di quelli con ottica asimmetrica che vanno montati con vetri piani orizzontali e che consentono un migliore controllo del flusso. Per sistemi a torre - faro utilizzare esclusivamente ottiche asimmetriche con inclinazione 0° (vetro piano orizzontale).
Lonigo (VI) - Lilluminazione
di un capannone industriale mediante un faro simmetrico mal orientato. Oltre il 40% del
flusso luminoso viene disperso verso lalto (E.Rossi)
Proiettori asimmetrici con lampade decentrate
rispetto al riflettore (sotto) e proiettori simmetrici (sopra) sconsigliati contro
lIL
INSEGNE VARIE E FASCI DI LUCE
Insegne con luce propria: Vanno spente entro le ore 24 tutte quelle di non specifico e necessario uso notturno. Possono rimanere accese quelle di ospedali, farmacie di turno, forze dell'ordine, esercizi aperti. Vanno al contrario spente, ad esempio, quelle di negozi chiusi e quelle pubblicitarie.
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Milano - Le insegne devono essere illuminate dallalto verso il basso. Linclinazione delle lampade deve controllare il flusso luminoso solo sulla sagoma | Milano Illuminazione dal basso verso lalto. Come non illuminare i cartelloni pubblicitari! (D.Bonata) |
Insegne con fari: E vietato illuminarle dal basso verso lalto. Anche in questo caso lorario di spegnimento è come prima indicato per tutte quelle di non specifico e necessario uso notturno entro le ore 24.
I Segnapasso, inseriti nei muri e nel terreno, se non del
tipo schermato disperdono il loro flusso verso lalto e sono inquinanti
Fasci di luce: Vietato luso su tutto il territorio di quelli fissi o roteanti (puntati verso lalto) per meri fini pubblicitari o di richiamo (ad esempio quelli delle discoteche) e di altro tipo che possa essere fonte di abbagliamento o disturbo. Questo tipo di illuminazione è anche vietato ai sensi dellart. 23, 1° comma, del Codice della Strada.
Anche nel campo dellilluminazione esterna è possibile conseguire notevoli risparmi seguendo alcuni semplici consigli e impiegando determinati dispositivi.
IL RISPARMIO ENERGETICO E DI INTERESSE COMUNE!
Infatti luso più razionale delle risorse energetiche produce tre risultati positivi:
Bergamo Alta La visione
notturna dai colli di Bergamo e della pianura si perde allorizzonte in
uninterminabile mare di luci
Unimportante scelta, in questo senso, viene effettuata già al momento in cui, oltre a scegliere il corpo illuminante - che deve rientrare in quelli visti fino ad ora -, optiamo per un certo tipo di lampada al posto di unaltra.
Un fattore indicativo in questa scelta è rappresentato dal rapporto lumen/watt che esprime, in pratica, quanta luce (indicata in lumen) viene prodotta per ogni watt della lampadina che utilizzeremo.
Ad esempio con un watt possiamo ottenere 40 lumen con lampade al mercurio (colore bianco), 100 con lampade al sodio alta pressione (colore arancione chiaro) e fino a 190 con quelle al sodio bassa pressione (colore arancio più scuro).
Per modeste utenze (casa, giardino, piccole attività commerciali) si consigliano le lampade elettroniche che, a parità di consumo, producono fino a 5 volte più di luce di quelle a incandescenza durando, peraltro, fino a 10 volte di più.
Grazie allausilio dellodierna tecnologia, possiamo conseguire un ulteriore e notevole risparmio nei seguenti modi:
In tal modo le luci, pilotate dal sensore, si accendono solo al passaggio di una persona rimanendo in funzione per qualche minuto, dando con ciò la sensazione ad eventuali malintenzionati di essere controllati.
Supponiamo di avere un impianto con 10 punti - luce equipaggiati con lampade da 125 watt al mercurio che danno ognuna un flusso di circa 6300 lumen. Sostituendo dette lampade con altre al sodio alta pressione da 70 watt (con flusso di circa 6000 lumen) avremo conseguito un risparmio energetico del 44% con una minima diminuzione del flusso luminoso (circa 5%) peraltro non avvertibile dallocchio umano.
Ancora più favorevole risulta luso di lampade al sodio bassa pressione in quanto con una lampada di soli 36 watt è possibile produrre ben 5950 lumen.
Provincia di Bergamo Il deserto dei
tartari. Un parcheggio in mezzo alla campagna con ben due file di lampioni doppi (la
seconda si intravede in fondo a destra dellimmagine).Le sfere in questione benché
possano sembrare schermate, lo sono solo in parte, ed il vetro di protezione non è
trasparente, ciò provoca una certa dispersione di luce verso lalto. (D.Bonata).
Attenzione però a non commettere lerrore di sostituire lampade scarsamente efficienti con altre di maggior efficienza ma di pari potenza.
In tal caso non cè risparmio energetico ma solo aumento, probabilmente inutile, della quantità di luce prodotta e quindi, indirettamente, anche dell inquinamento luminoso.
CONCLUSIONIIl rispetto di una Legge regionale contro linquinamento Luminoso e per il risparmio energetico comporta forse un piccolo investimento iniziale, da parte dei Comuni che dovranno attenersi ad essa, consente notevoli benefici a breve medio termine.
Ad esempio è possibile modificare un lampione stradale con vetro curvo semplicemente adottando un vetro temperato piano oppure se questo non è possibile eliminando il vetro stesso, il tutto per una spesa di poche migliaia di lire.
Mentre, per la modifica dei globi luminosi già esistenti, esistono in commercio apposite sfere, con la parte superiore schermata al 40-50%, il cui costo risulta anchesso irrisorio rispetto al costo di un intero corpo illuminante.
Pur ritenendo auspicabile che tutti gli impianti esterni, anche con una sola lampada, vengano realizzati secondo i criteri fino ad ora descritti, sono state previste alcune deroghe fra cui le seguenti:
Sono infine previste diverse fasce di protezione degli Osservatori Astronomici, che con gli organi competenti vigileranno sulla corretta applicazione della legge, per tali fasce sono stabiliti diversi e talvolta più restrittivi criteri per la regolamentazione dellilluminazione pubblica e privata.
Per concludere, ricordiamo alcuni "illuminanti" esempi realizzati sul territorio italiano e frutto di progetti pilota (come nel comune di Catania) o di regolamenti comunali contro linquinamento luminoso e per il risparmio energetico (Comune di Civitavecchia), che hanno evidenziato come la spesa necessaria per adeguare lilluminazione pubblica possa essere recuperata attraverso il risparmio conseguito con i nuovi impianti in non piu di tre anni.
Questi esempi pratici sono particolarmente significativi, infatti dopo solo 3 anni per lintera durata del nuovo impianto (mediamente superiore a 15 anni) le casse del comune e dei suoi contribuenti avranno un cospicuo risparmio dal punto di vista economico. Non bisogna comunque dimenticare i benefici indiretti del tipo: risparmio energetico, maggiore sicurezza delle strade, salvaguardia della flora e della fauna, e non ultimo, la protezione del cielo notturno.
Infatti, Secondo le previsioni di crescita dellilluminazione, entro il 2025 se non esisterà, una legge nazionale che regolamenti tali problematiche, sarà impossibile vedere la via lattea persino dagli angoli più deserti e remoti dItalia.
I nostri figli vivranno allora in un mondo bidimensionale dove il cielo notturno sarà tappezzato solo da qualche decina di stelle (contro le attuali 6000 che possiamo vedere ancora in alta montagna) e lastronomia sarà solo una cosa da leggere sui libri.
Le nostre notti saranno dei lunghi giorni con solo qualche variazione di luce, ed il nostro sguardo sarà ostruito, non potrà più volare oltre quel labirinto di luce che ci siamo costruiti attorno.
CieloBuio
Coordinamento per la protezione del cielo notturno
REGOLAMENTO PER IL MIGLIORAMENTO DELLILLUMINAZIONE PUBBLICA E PRIVATA ESTERNA ATTRAVERSO IL RISPARMIO ENERGETICO E LABBATTIMENTO DELLINQUINAMENTO LUMINOSO
Articolo 1
(Finalità)
1. Tutti gli impianti di illuminazione esterna, anche a scopo pubblicitario, sono sottoposti al regime dellautorizzazione da parte del Sindaco; a tal fine il progetto deve essere redatto da una delle figure professionali previste per tale settore impiantistico; dal progetto deve risultare la rispondenza dellimpianto ai requisiti del presente regolamento e, al termine dei lavori, limpresa installatrice deve rilasciare al comune la dichiarazione di conformità dellimpianto realizzato alle norme di cui agli articoli 2 e 3, oppure, ove previsto, il certificato di collaudo in analogia con il disposto della legge 5 marzo 1990, n. 46 (Norma per la sicurezza degli impianti), per gli impianti esistenti allinterno degli edifici; la procedura sopradescritta si applica anche agli impianti di illuminazione pubblica; la cura e gli oneri dei collaudi sono a carico dei committenti degli impianti.
2. Il Comune in sede di approvazione delle Concessioni edilizie e/o Autorizzazioni dovrà comunicare i vincoli stabiliti dal presente regolamento e verificare preventivamente la compatibilità degli impianti di illuminazione con gli stessi.
3. Tutti i capitolati relativi allilluminazione pubblica e privata devono essere conformi alle finalità del presente regolamento.
4. Per la migliore e più razionale limitazione dellinquinamento luminoso il Comune potrà avvalersi della Consulenza Tecnica fornita dalla sezione italiana dellInternational Dark-Sky Association, dal Coordinamento per la protezione del cielo notturno CieloBuio, dalle rappresentanze locali della Commissione Nazionale per linquinamento luminoso dellUnione Astrofili Italiani.
5. Il Comune provvederà a garantire il rispetto e lapplicazione del presente regolamento da parte di soggetti pubblici e privati tramite controlli periodici di propria iniziativa o su richiesta dellosservatorio astronomico di ., del Coordinamento per la protezione del cielo notturno CieloBuio, dellInternational Dark-Sky Association e delle rappresentanze locali della Commissione Nazionale per linquinamento luminoso dellUnione Astrofili Italiani.
6. Il controllo dellapplicazione e del rispetto della presente legge è demandato al Comando di Polizia Municipale che potrà avvalersi, per quanto riguarda linquinamento luminoso, della consulenza gratuita degli organismi di cui al comma 4 nonché delle loro segnalazioni.
7. Entro un mese dallapplicazione del presente regolamento il Comune provvederà a diffonderne la conoscenza in modo capillare secondo le modalità che verranno ritenute più opportune.
Articolo 2
(Nuovi impianti)
1. Tutti gli impianti di illuminazione esterna, pubblica e privata in fase di progettazione o di appalto devono essere eseguiti secondo criteri antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico; per quelli in fase di esecuzione, è prevista la sola obbligatorietà di sistemi non disperdenti luce verso lalto, ove possibile nellimmediato, fatto salvo il successivo adeguamento.
2. Sono considerati antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico solo gli impianti aventi unintensità luminosa massima di 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre; gli stessi devono essere equipaggiati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia; gli stessi inoltre devono essere realizzati in modo che le superfici illuminate non superino il livello minimo di luminanza media mantenuta previsto dalle norme di sicurezza, qualora esistenti e devono essere provvisti di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro le ore ventiquattro, lemissione di luci degli impianti in misura non inferiore al trenta per cento rispetto al pieno regime di operatività. La riduzione va applicata quando le condizioni duso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza non ne venga compromessa.
3. Dallentrata in vigore del presente regolamento devono essere installati esclusivamente apparecchi per cui le case costruttrici, importatrici o fornitrici abbiano certificato tra le caratteristiche tecniche la loro rispondenza alla legge Regione Lombardia n.17 del 27 del Marzo 2000 mediante apposizione sul prodotto della dicitura ottica antinquinamento luminoso e a ridotto consumo ai sensi delle leggi della Regione Lombardia, e abbiano allegato le raccomandazioni di uso corretto. Tali apparecchi devono essere installati in modo da soddisfare ai criteri del comma 2.
4. Lilluminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dallalto verso il basso. Tutti i tipi di insegne luminose di non specifico e indispensabile uso notturno devono essere spente entro le ore ventitre ed entro le ore ventidue nel periodo di ora solare.
5. Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli ferroviari e stradali, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, uninclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dellimpianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre.
6. Nellilluminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso lalto e al di fuori dei suddetti impianti.
7. E fatto espresso divieto di utilizzare, per meri fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo.
8. Nellilluminazione di edifici e monumenti devono essere privilegiati sistemi di illuminazione dallalto verso il basso. Solo nel caso in cui ciò non risulti possibile e per soggetti di particolare e comprovato valore architettonico, i fasci di luce devono rimanere di almeno un metro al di sotto del bordo superiore della superficie da illuminare e, comunque, entro il perimetro degli stessi provvedendo allo spegnimento parziale o totale, o alla diminuzione di potenza impiegata entro le ore ventiquattro.
9. E concessa deroga per le sorgenti di luce internalizzate e quindi non inquinanti, per quelle con emissione non superiore ai 1500 lumen cadauna in impianti di modesta entità (fino a tre centri con singolo punto luce), per quelle di uso temporaneo che vengano spente entro le ore venti nel periodo di ora solare e entro le ore ventidue nel periodo di ora legale.
10. Le disposizioni relative ai dispositivi per la sola riduzione dei consumi sono facoltative per le strutture in cui vengano esercitate attività relative allordine pubblico, alla amministrazione della giustizia e della difesa.
Articolo 3
(Impianti preesistenti)
1. Entro . anni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento le sorgenti di luce non rispondenti agli indicati criteri devono essere sostituite e modificate in maniera tale da ridurre linquinamento luminoso e il consumo energetico mediante luso di sole lampade al sodio ad alta e bassa pressione.
2. Entro . mesi dalla data di entrata in vigore del presente regolamento si deve provvedere alla modifica dellinclinazione delle sorgenti di luce non rispondenti agli indicati criteri, qualora essa avvicini limpianto agli stessi e quando le condizioni duso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza non ne venga compromessa.
3. Per ladeguamento degli impianti luminosi di cui al comma 1 i soggetti privati possono procedere, in via immediata, allinstallazione di appositi schermi sulla armatura, ovvero alla sola sostituzione dei vetri di protezione delle lampade, nonché delle stesse, purché assicurino caratteristiche finali analoghe a quelle previste dal presente regolamento.
4. Per la riduzione del consumo energetico, i soggetti interessati possono procedere, in assenza di regolatori del flusso luminoso, allo spegnimento del 50 per cento delle sorgenti di luce entro le ore ventitre nel periodo di ora solare e entro le ore ventiquattro nel periodo di ora legale qualora le condizioni duso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza non ne venga compromessa.
5. Tutte le sorgenti di luce altamente inquinanti già installate, come globi, lanterne o similari, entro 4 anni devono essere schermate o comunque dotate di idonei dispositivi in grado di contenere e dirigere a terra il flusso luminoso comunque non oltre 15 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre, nonché di vetri di protezione trasparenti. E concessa deroga, secondo specifiche indicazioni che verranno concordate con gli osservatori astronomici competenti e le organizzazioni degli astrofili, per le sorgenti di luce internalizzate e quindi, in concreto, non inquinanti, per quelle con emissione non superiore a 1500 lumen cadauna (fino a un massimo di tre centri con singolo punto luce), per quelle di uso temporaneo o che vengano spente normalmente entro le ore 20 nel periodo di ora solare e entro le ore 22 nel periodo di ora legale, per quelle di cui sia prevista la sostituzione entro quattro anni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento.
Articolo 4
(Sanzioni)
1. Chiunque impiega impianti e sorgenti di luce non rispondenti ai criteri indicati negli articoli 2 e 3 incorre, qualora non modifichi gli stessi entro sessanta giorni dallinvito del Comando di polizia municipale, nella sanzione amministrativa da lire 400.000 a lire 1.200.000.
2. Si applica la sanzione amministrativa da lire 700.000 a lire 2.100.000 qualora detti impianti costituiscano notevole fonte di inquinamento luminoso, secondo specifiche indicazioni che sono fornite dagli osservatori astronomici competenti o dai citati organismi di consulenza, e vengano utilizzati a pieno regime per tutta la durata della notte anche per semplici scopi pubblicitari o voluttuari.
3. I proventi di dette sanzioni saranno impiegati per ladeguamento degli impianti di illuminazione pubblica ai criteri di cui al presente regolamento.
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