VASTO. Il Comune di Vasto è il primo in Abruzzo ad avere un regolamento per il contenimento dell’inquinamento luminoso innovativo. Nella seduta del 27-09-2008 il Consiglio Comunale di Vasto ha approvato all’unanimità il Regolamento Comunale per l’applicazione della Legge Regionale 12/2005 relativa alle misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico. Les Amis de Robespierre, nell’esprimere la propria soddisfazione, ringraziano il Sindaco Luciano Lapenna, l’Ass. Anna Suriani, l’Amministazione tutta, il Presidente Giuseppe Forte e l’intero Consiglio Comunale. Un nostro particolare grazie va al consigliere Maurizio Vicoli, Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico e relatore in aula del provvedimento, e all’Arch. Emanuele Tetta, componente della ns. associazione e vice-presidente del Comitato stesso, i quali hanno elaborato la bozza di regolamento su cui le commissioni consiliari hanno poi lavorato.
Ciò detto, Les Amis de Robespierre comunicano quanto segue:
1) Vasto è il primo Comune in Abruzzo ad avere un regolamento comunale in applicazione della L.R. 12/2005;
2) Il C.AS.AB. (Il Coordinamento Astrofili Abruzzesi) ha già comunicato che da domani, sul modello del regolamento vastese, inoltrerà formale richiesta a tutti i sindaci d’Abruzzo per l’approvazione di un loro regolamento relativo alla L.R. 12/2005;
3) I punti fondamentali del Regolamento approvato sono i seguenti:
a) Per la prima volta un Regolamento comunale viene approvato con esplicito riferimento al Protocollo di Kyoto, infatti si prevede al comma 16 dell’art. 3 un contenimento del consumo di energia elettrica (una delle cause della produzione di gas serra) che non può superare, anche per una città in espansione come Vasto, l’aumento dell’1% all’anno, per raggiungere questo obiettivo occorre installare lampade con un consumo non superiore ai 75 W (ora le lampade sono di 150-200 W). Allo stesso modo sono previsti riduttori di flusso energetico che, dopo le ore 24.00, abbassano i consumi del 30%;
b) E’ istituito un abaco delle apparecchiature per l’illuminazione installabili sul territorio a cui case produttrici, progettisti, installatori e cittadini devono attenersi. Si tratta di apparecchiature che non permettono il diffondersi, e quindi lo spreco, della luce verso l’alto e che abbiano lampade non più a mercurio (luce bianca) ma a sodio (luce gialla). L’adeguamento, ritenuto fastidioso e costoso all’inizio, permette nel giro di appena due-tre anni di ammortizzare le spese sostenute e di realizzare un sensibile risparmio sulle bollette energetiche oltre a fare bene all’ambiente;
c) Le insegne luminose esterne devono essere spente entro le ore 24 nel periodo di ora legale estiva ed entro le ore 22 nel periodo di ora solare o, preferibilmente, alla chiusura dell’esercizio (Art. 17 comma 4);
d) Le associazioni astrofile locali, ed è questa una peculiarità del nostro regolamento comunale, sono coinvolte attivamente nel controllo del rispetto della Legge grazie ad una loro presenza dentro il Comitato Tecnico-Scientico che è il “braccio armato” della Giunta per l’applicazione della L.R. 12/2005. Anzi è proprio alle Associazioni Astrofile è riservata la vice- presidenza del Comitato. (Art. 5). Sarà dunque la ns. Associazione, unica sul territorio, a rappresentare gli astrofili vastesi.
e) Vengono individuate le aree protette (Riserva di Punta Aderci e Dune di Vasto Marina) all’interno delle quali le norme sono più severe. Non saranno quindi più consentite apparecchiature che sparano nel cielo fasci luminosi laser, tra l’altro vietati anche dal Codice della Strada;
f) Altro punto qualificante del ns. regolamento (Art. 7) è la istituzione di un albo comunale degli illuminotecnici al fine di creare professionalità da cui il Comune può attingere in materia di L.R. 12/2005.
La Legge Regionale, all’art. 8 comma 1, prevede sanzioni, che vanno da € 260,00 ad € 1030,00 per ogni punto luce non adeguato, da applicare però solo a seguito di formale diffida finalizzata a provvedere all’adeguamento degli impianti non a norma. Ovviamente il Comune metterà in atto una capillare campagna di informazione e di prevenzione proprio al fine di evitare l’applicazione delle previste sanzioni.
Vogliamo infine evidenziare come questo Regolamento comunale per l’applicazione della L.R. 12/2005, ha anche e soprattutto il fine di un risparmio energetico verificabile da subito nelle bollette delle famiglie vastesi. Ormai è evidente che un uso responsabile delle risorse, cioè un freno agli sprechi determinati dall’economia di consumo, fa bene non solo all’ambiente ma anche al proprio portafoglio.
Vasto, 28/09/2008
Il Portavoce dell’Associazione
Domenica Notarangelo
Scaricate il regolamento: qui
CHE COS’E’ L’INQUINAMENTO LUMINOSO ?
L’inquinamento luminoso è un’alterazione dei livelli di luce naturalmente presenti nell’ambiente notturno. Questa alterazione, più o meno elevata a seconda delle località, provoca danni di diversa natura: ambientali, culturali ed economici. La definizione legislativa più utilizzata (vedi sotto) lo qualifica come “ogni irradiazione di luce diretta al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata, ed in particolare verso la volta celeste”.
Tra i danni ambientali si possono elencare: alterazione dei ritmi circadiani nelle piante, animali ed uomo (ad esempio la produzione della melatonina viene bloccata già con bassissimi livelli di luce), difficoltà o perdita di orientamento negli animali (uccelli migratori, tartarughe marine, falene notturne), alterazione del fotoperiodo in alcune piante.
Il danno culturale principale è dovuto alla sparizione del cielo stellato dai paesi più inquinati, cielo stellato che è stato da sempre fonte di ispirazione per la religione, la filosofia, la scienza e la cultura in genere.
Fra le scienze più danneggiate dalla sparizione del cielo stellato vi è senza dubbio l’astronomia sia amatoriale che professionale; un cielo troppo luminoso infatti limita fortemente l’efficienza dei telescopi ottici che devono sempre più spesso essere posizionati lontano da questa forma di inquinamento.
Il danno economico è dovuto allo spreco di energia elettrica impiegata per illuminare inutilmente zone che non andrebbero illuminate, in particolar modo la volta celeste. Anche per questo motivo uno dei temi trainanti della lotta all’inquinamento luminoso è quello del risparmio energetico.