Panorama: la lettera non pubblicata

A seguito della pubblicazione su Panorama di un’intervista ad Adolfo Guzzini dove erano state scritte alcune ‘imprecisionì sull’inquinamento luminoso abbiamo inviato una lettera che a tutt’oggi non è stata pubblicata. Ecco il testo completo: Spett.le Redazione,
scrivo in relazione all’intervista di Antonio Armano ad Adolfo Guzzini. Essa cita l’inquinamento luminoso in alcuni punti, tra l’altro apostrofandolo come ‘cosiddettò, lasciando intendere che non sia un vero e
proprio inquinamento. Esso è in realtà un inquinamento a tutti gli effetti,
potendolo definire come alterazione ad opera dell’uomo dei livelli di luce
naturali presenti nell’ambiente notturno. Questa alterazione provoca danni
ambientali, economici e culturali di vastissima portata. Basti citare
l’inibizione della produzione di melatonina nell’uomo, la scomparsa di
numerose specie di insetti (con conseguenze sulla catena alimentare degli
animali che se ne nutrono), la perdita di orientamento degli uccelli
migratori, l’impossibilità di godere di uno dei più grandi spettacoli della
Natura, il cielo stellato. La crescita esponenziale di questo tipo di
inquinamento sta portando ad un corrispondente aumento degli effetti
negativi della luce, a fronte di mai dimostrati effetti positivi (sulla
sicurezza contro la criminalità, ad esempio).
Alcune regioni hanno adottato leggi che non sono affatto troppo restrittive,
come si leggeva nell’intervista, ma sono semplicemente il minimo
indispensabile per fermare la crescita dell’inquinamento luminoso. Un minimo al quale dovrà necessariamente ispirarsi una eventuale legge nazionale. Ben altri
provvedimenti sarebbero necessari. Per tutti gli altri tipi di inquinanti si
tenta, riuscendoci, di diminuire le emissioni. Non vedo perché per la luce
si debba addirittura consentirne l’aumento.
Un’ultima considerazione: i comuni continuano a lamentarsi della scarsità di
fondi in arrivo da Roma, ma, evidentemente, a giudicare dai nuovi e sempre
più potenti impianti, non stanno raschiando il barile. Altrimenti le prime
spese da tagliare sarebbero quelle meno utili, come quelle per gran parte dell’illuminazione notturna (monumenti e palazzi, anche non di valore, illuminati a giorno per tutta la notte, ciclabili di campagna, vie residenziali illuminate come se fossero autostrade, parcheggi di supermercati dopo l’orario di chiusura, ecc.).

E poi, per limitare i consumi al cittadino comune viene consigliato di spegnere il led rosso del televisore!
Restando a disposizione per ogni ulteriore chiarimento, porgo distinti
saluti,

Fabio Falchi

Responsabile CTSIL
Commissione Tecnico Scientifica CieloBuio-IDA-UAI

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