La città spegne le luci per onorare i caduti

La Stampa – 14 Novembre 2003

Sezione di Torino Bandiere a mezz’asta, luci spente e la decisione del Consiglio comunale di tappezzare la città manifesti listati a lutto che ricordano le vittime della strage di Nassiriya. Con tanti piccoli segni, ieri, Torino ha voluto partecipare al lutto per la morte di carabinieri, militari e civili nella strage di Nassiriya. E mentre il sindaco Chiamparino il Prefetto Achille Catalani e il generale Angelo Desideri porgevano alla mamma di Andrea Filippa, le condoglianze delle istituzioni, il «112» esplodeva di messaggi di solidarietà e decine di mazzi di fiori si accumulavano di fronte alla sedi dei Carabinieri. Ieri mattina si è riunito il consiglio regionale straordinario. Alla seduta erano presenti il comandante generale di brigata dei Carabinieri Angelo Desideri e il comandante maggiore generale Roberto Montagna in rappresentanza dell’Esercito. Il presidente del consiglio, Roberto Cota, dopo un minuto di silenzio, ha dichiarato: «Abbiamo deciso di presentarci uniti e solidali con le vittime, senza divisioni ideologiche, per offrire un segnale esplicito di cordoglio». Molto sofferta la reazione della Unione araba che condanna «ogni forma di terrorismo» e esprime «dolore e cordoglio per la morte dei militari e civili italiani». Nel pomeriggio in piazza Castello circa cinquecento persone hanno partecipato a un silenzioso presidio davanti alla Prefettura contro il terrorismo. Molte le bandiere, quasi tutte abbrunate, della Cgil e quelle arcobaleno della pace, oltre a quelle di Rifondazione, Comunisti italiani e sinistra ds.

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