Giancarlo Gotta su la Stampa

Su La Stampa del 20/12 è stata pubblicata la lettera del nostro Giancarlo Gotta Dalle lettere al giornale di O.d.B.

Non amo le luci consumiste
Appartengo a quei «molti» che non gradiscono le «Luci di artista» e che ritengono utile, anziché triste, rinunciare alle luci di Natale. Nel tempo antico, e nel Medioevo, rischiarare le notti del solstizio d’inverno significava infondere nuova speranza negli animi e manifestare la vittoria del Sole/Dio/Natura sulle tenebre e sul male. Ma nel nostro mondo materialista ed artificiale le luminarie hanno il solo scopo di invitare a consumare sempre di più, né possono essere considerate un evento «speciale» in considerazione di quanto troppo e male sono illuminate le nostre città durante tutto l’anno. Né posso riconoscere alle luci di Natale una valenza culturale: leggo sul sito www.cielobuio.org che le autorità di Davos hanno respinto il progetto «Bagliori alpini» dagli intuibili effetti, ritenendo che la quiete del posto andasse preservata e che fosse necessario intrattenere un rapporto responsabile con l’energia.

Giancarlo Gotta, Alessandria

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