Fermare l’Inquinamento Luminoso è possibile

04/11/2002
Associazione “Verdi Ambiente e Società” presenta un dossier

L’uso improprio delle fonti luminose altera il ciclo giorno/notte danneggiando gli ecosistemi e la salute mentale dell’uomo. Milano, 4 ottobre 2002 – Ridurre l’inquinamento luminoso è possibile. L’Associazione lombarda Vas – Verdi Ambiente e Società ha messo gratuitamente a disposizione il proprio ufficio legale, al fine di assistere, informare e consigliare tutti i cittadini che intendono denunciare casi di inquinamento dell’ambiente, provocato da un uso sconsiderato delle fonti luminose.
La Segreteria lombarda di Vas, in occasione della diffusione agli organi di stampa del “Dossier sull’Inquinamento Luminoso – 2002”, ha rilevato che quello luminoso «non è solo una forma di inquinamento propugnata da ambientalisti romantici, bensì una grave minaccia per l’ecosistema e la sfera esistenziale dell’uomo.
Nel 2000 la Regione Lombardia ha approvato una legge che tutela il paesaggio celeste e mira alla riduzione dell’inquinamento luminoso e dei conseguenti consumi energetici da esso derivante. Il problema è che molti comuni sono inadempienti, nel senso che non effettuano i previsti controlli, consentendo di fatto ai privati di sistemare ovunque tabelloni luminosi che non rispettano le norme di legge».
Nel dossier di Verdi Ambiente e Società si rileva che «occorre attivarsi, affinché la luce si propaghi nelle giuste direzioni. In nessun caso la luce va dispersa verso l’alto ad accrescere le impurità dell’atmosfera. Serve un processo di razionalizzazione delle fonti luminosi, nonché un Piano di conversione dei vecchi strumenti illuminanti con prodotti più ecologici già collaudati nella Comunità Europea. Ogni comune potrebbe autonomamente redigere il suo Piano, tenendo conto che in questo modo, un’amministrazione municipale di 50mila abitanti, è in grado di realizzare contemporaneamente il migliore rendimento con un risparmio calcolato tra il 35 e il 40% delle spese annuali.
L’inquinamento luminoso compromette la visione della volta stellata, rendendo più difficile il lavoro degli astronomi, ma soprattutto provoca seri danni all’uomo e all’ambiente. Altera gli equilibri degli ecosistemi, il naturale ciclo giorno/notte. Vi sono due casi emblematici: In un parco pubblico statunitense troppo illuminato, si è verificata una situazione di aggressività di alcuni orsi che hanno distrutto vari lampioni che ritenevano “fastidiosi” per la loro vita notturna. Ancora più famosa la situazione creatasi a Mestre, ove un gallo, confuso dall’eccessiva luce presente in centri commerciali e discoteche, ormai canta di notte.
La troppa luce o una sua eccessiva diffusione notturna, nelle ore destinate al riposo, provoca vari disturbi all’uomo con particolari riflessi metabolici o psichici. In una grande città, per esempio, molte persone sono spesso obbligate a dormire con tutte le finestre oscurate dalle serrande, per il fatto di abitare davanti a un grande cartello pubblicitario o a una costruzione eccessivamente illuminata perché sede di società importanti. Questi casi rientrano nella fattispecie giuridica del “danno esistenziale”. Occorre attivarsi per ristabilire il giusto equilibrio tra giorno e notte. L’Associazione Verdi Ambiente e Società con il suo Dossier, pone l’accento su una forma di inquinamento contro cui si è mosso tutto il mondo scientifico.

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