Tremila fari per i tesori di Puglia.

La Repubblica (sito internet) – 10/04/2002
Il soprintendente: bene così, ma attenti all’effetto presepio.
Presentato ieri il progetto Sole di Enel e Regione per illuminare 57 edifici storici. Si pensa già a un bis.
Padre Giovanni Matera ci scherza un pò su: «é stato San Nicola, in un certo senso, a illuminare i monumenti e le chiese della Puglia». E un pò ha ragione: fu il suo predecessore Giovanni Distante, priore della Basilica, a lanciare l’idea di una convenzione che consentisse l’illuminazione della chiesasimbolo di Bari, estesa poi agli altri monumenti. Ora il progetto, nato da un accordo del ’99 tra Regione Puglia e Sole, società del gruppo Enel, sta dando i suoi frutti. I 57 singoli monumenti illuminati saranno inaugurati nel corso di cinque serate in ciascuna provincia: il 18 aprile a Taranto, il 22 a Lucera, in provincia di Foggia, il 23 a Bari, il 24 a Lecce e il 29 a Brindisi. Ad “accendere” l’interruttore, in ogni occasione, sarà il presidente della Regione Raffaele Fitto e l’amministratore delegato di Sole Giuseppe Nucci.
Le opere sono state finanziate con il contributo del Fondo regionale di Sviluppo Europeo, che ammonta a 12 milioni e 61 mila euro. Complessivamente, sono stati installati più di 3.000 proiettori, corredati prevalentemente di lampade a ioduri metallici, con potenze comprese tra i 75 ed i 250 watt. «La convenzione ha spiegato ieri Nucci durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa è stata un’operazione importante che consente una lettura notturna dei singoli complessi architettonici attraverso un’illuminazione di qualità. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio artistico e paesaggistico ponendo i beni culturali al centro delle politiche di sviluppo economico del territorio. Il successo di tale iniziativa auspichiamo porti ad una convenzionebis, poiché molti Comuni pugliesi non sono rientrati nella firma del primo accordo».
E su questo punto è arrivato, da parte di Fitto, un sì di massima: «Stiamo studiando l’ipotesi di estendere ad altri monumenti il progetto». C’è anche la disponibilità della So.l.e. Ma non è chiaro quali potrebbero essere i monumenti interessati alla convenzionebis. Ugo Soragni, Soprintendente regionale ai Beni culturali, candida i teatri Petruzzelli e Margherita: «Quest’ultimo, in particolare spiega Soragni è il fondale prospettico che chiude corso Vittorio Emanuele. Bisognerà valorizzare adeguatamente questo fondale, creando delle ombre in maniera che anche durante la notte siano percepibili le volumetrie della facciata. Un’illuminazione che non appiattisca gli elementi ma li esalti». In provincia di Bari si parla delle Cattedrali di Altamura e Acquaviva e dei duomi di Bitonto e Ruvo. Per il sindaco di Altamura, Rachele Popolizio, «sarebbe certamente interessante. Non solo per la Cattedrale, già candidata a un finanziamento Por per la ristrutturazione, ma anche per le altre chiese molto belle come San Nicola dei Greci». A Barletta sono illuminati, già da Pasqua, la Basilica del Santo Sepolcro e la Cattedrale. La stesa novità è prevista anche per il palazzo della Marra, uno degli immobili nobiliari più belli della città, in fase di ristrutturazione. La nuova illuminazione ridisegna anche i rapporti tra i monumenti della città. «Sulla Basilica del San Sepolcro, adesso commenta Ruggero Crudele, assessore del comune di Barletta si allunga l’ombra del Colosso. La parte alta absidale del Duomo, con il campanile, è visibile da tutta la città. Ora proponiamo l’illuminazione del fossato e del Castello attiguo al Duomo, con il quale formerebbe un unicum architettonico». A Bari, invece, la nuova illuminazione «veste di nuovo e fa risaltare gli elementi della nostra cara basilica dice padre Matera la Chiesa acquista visibilità e bellezza. E la luce è anche un deterrente contro la criminalità». A Mola, dove l’illuminazione del Castello restaurato è iniziata a settembre, l’assessore Pino De Silvio valuta «un incremento delle visite del 20 per cento». E, tra i 57 siti coinvolti nel progetto, vi sono anche il castello di Conversano e quello di Copertino, in provincia di Lecce
Ma tutte queste luci faranno solo bene ai monumenti? Secondo Soragni, «tutti gli aspetti tecnici dell’illuminazione devono discendere da un progetto con obiettivi chiari. é importante non modificare i rapporti visivi, espressivi e volumetrici di queste architetture. In altre regioni d’Italia ho visto celle campanarie illuminate dall’interno, creando un discutibile effetto presepio, oppure porticati illuminati internamente laddove andrebbero lasciati in ombra. Invertire i rapporti tra luci e oscurità porta ad errori gravi. Per questo, nella redazione del progetto, accanto al tecnico deve essere presente anche lo storico dell’arte».

Davide Carlucci

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