Inquinamento Luminoso: un pericolo sottovalutato

Il Gallo
quindicinale a distribuzione gratuita nel Basso Salento
29 Marzo – 12 Aprile 2002 Da tempo oramai se ne parla ovunque ed ogni anno che passa la situazione non fa che peggiorare visibilmente. Si tratta di un nuovo elemento inquinante che, assieme a quelli atmosferico, elettromagnetico ed acustico, sta velocemente ed inesorabilmente degradando la qualità della vita di ogni essere vivente sul nostro pianeta. Responsabile dell’insorgere del problema dell’inquinamento luminoso è la luce artificiale notturna, o meglio la cattiva gestione della stessa da parte dell’Uomo. Purtroppo è facilissimo rendersi conto di questo fenomeno semplicemente guardandosi attorno ovunque nelle nostre città, è lampante che ogni corpo illuminante, dal lampione che illumina la strada al faretto che illumina l’insegna pubblicitaria, sia quasi sempre mal concepito e mal installato. Essi cioè illuminerebbero non solo dove serve, ma una grossa fetta della luce emessa va a disperdersi nel cielo (dove non serve) andando a causare una notevole quantità di danni che colpiscono ognuno di noi, sia direttamente che indirettamente. Ovviamente è perfettamente possibile, e decisamente semplice, adottare pochi accorgimenti al fine di stroncare completamente questo flagello che causa danni ingentissimi che brevemente elenchiamo:
· Enormi sprechi nelle spese di gestione degli impianti illuminanti. Infatti da accurate misure, effettuate da organi preposti allo scopo, emerge che la quantità di luce dispersa nel cielo (sia da impianti pubblici che privati) supera quasi sempre il 30% di quella emessa, e non di rado supera addirittura il 40%. Da ciò si evince che solo in Italia si sprechino annualmente oltre 210 Milioni di €uro (circa 400 Miliardi delle nostre vecchie Lire), per comprare energia elettrica che viene letteralmente “buttata all’aria”.
· Pericolo per gli automobilisti. E’ accertato infatti che diversi incidenti stradali avvengono, paradossalmente, a causa dell’eccessiva illuminazione prodotta dai corpi illuminanti. Questi ultimi infatti, abbagliando gli automobilisti con una forte luce diretta agli occhi, contribuiscono enormemente alla perdita del controllo della vettura.
· Problemi per i ritmi circadiani. E’ noto che piante ed animali (Uomo compreso) abbiano bisogno tanto del giorno quanto di una notte buia. Tuttavia, a causa della luce dispersa nel cielo, il bagliore delle città arriva anche nelle sperdute campagne dove le piante, non trovando più il buio a loro necessario, stanno subendo una notevole alterazione nei processi della fotosintesi clorofilliana. Lo stesso problema inoltre si ripercuote anche sulla fauna, testimoniato anche dalla scomparsa di alcune specie di falene notturne, come la falena Proserpinus proserpina che, protetta dalla Convenzione di Berna, è scomparsa da un parco naturale vicino a Barcellona. Altri numerosi animali notturni sono scomparsi in Belgio per l’illuminazione del territorio, contribuendo a troncare la catena trofica. Inoltre provoca un disorientamento per le tartarughe marine e uccelli migratori, modificandone il comportamento di conservazione territoriale e la nidificazione. Ma anche l’Uomo non è affatto esente dal pagamento di un pegno, per lo scempio che produce. L’inquinamento luminoso infatti provoca difetti alla vista, alterazioni nell’equilibrio tra sonno e veglia, stress, inoltre da studi recenti sembra addirittura che l’eccessiva illuminazione impedisca al corpo di produrre melatonina, favorendo così l’insorgenza di tumori !!!
· Perdita del cielo notturno. Il bagliore prodotto dall’inquinamento luminoso stende un velo chiaro nel cielo notturno “cancellandone” irrimediabilmente gran parte delle stelle. Nel 1997, anno di inaugurazione dell’Osservatorio Astronomico “Galileo Galilei”, in Salve era perfettamente visibile nel cielo la Via Lattea. Oggi, ad appena 5 anni di distanza, della Via Lattea non rimane alcuna traccia. In questo modo è andata perduta la visibilità di migliaia di stelle. Nei centri urbani più grandi del nostro Salento poi la situazione è fortemente peggiore. Sarebbe davvero un peccato arrivare all’esempio di Milano, il cui inquinamento luminoso addirittura arrivi a disturbare l’Osservatorio Astronomico di Asiago (a 300 Km di distanza!!!).

A questo punto varrebbe la pena ricordare che, al di là di considerazioni di carattere economico o ecologico, vi è anche un carattere culturale da non sottovalutare. Infatti, al pari del mare e dell’ambiente in genere, anche il cielo è anch’esso un bene che va rispettato e protetto, nessuno ha il diritto di danneggiarlo inviando sconsideratamente fasci di luce verso di esso, anche al fine di proteggere il sacrosanto diritto di chiunque ad osservare gli astri sia a fini di studio che di semplice diletto.
Alla luce di quanto considerato finora appare chiaro che intraprendere azioni di lotta all’inquinamento luminoso abbia esclusivamente aspetti positivi e convenienti a chiunque, senza compromettere ne ledere gli interessi di nessuno, anzi! Chiunque decida di intraprendere tale strada, sia l’ente pubblico che il privato cittadino, otterrà un beneficio immediato in termini economici, andando a risparmiare circa il 30-40% sulle spese di gestione degli impianti illuminanti, ottenendo contemporaneamente di contribuire alla graduale eliminazione di tutti i problemi appena elencati.

Occorre considerare che esiste una proposta di legge a livello nazionale, concepita al fine di combattere l’inquinamento luminoso ed abbattere i costi di gestione degli impianti illuminotecnici, che si spera che presto possa diventare operativa, tuttavia diverse regioni italiane hanno già adottato un proprio regolamento regionale che impone a chiunque di adeguare i propri corpi illuminanti al fine di raggiungere lo scopo, tra queste Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio.
Tuttavia già diversi comuni stanno adottando una tale azione finalizzata sia alla lotta all’inquinamento luminoso che al risparmio energetico. A solo titolo di esempio riportiamo il caso di Civitavecchia che, adeguando buona parte dei corpi illuminanti, oggi sta risparmiando 60.000 €uro all’anno (circa 116.000.000 di lire) sulla bolletta dell’energia elettrica.

Ricordiamo che combattere l’inquinamento luminoso NON significa spegnere le luci ed oscurare le città, ma solo dirigere meglio è più intelligentemente la luce, in modo da non disperderla nel cielo. Purtroppo in questa sede non vi è la possibilità di elencare la serie di semplicissimi accorgimenti da adottare per intraprendere una seria lotta all’inquinamento luminoso, tuttavia chiunque ne sia interessato, dal Comune di una città al semplice cittadino, può trovare ampia documentazione presso i siti Web di CIELOBUIO, una organizzazione di volontari che, con il loro lavoro di sensibilizzazione, informazione ed assistenza, hanno reso possibile l’adozione delle adeguate misure in diverse Regioni, nonché in numerosi Comuni d’Italia.
http://cielobuio.org
http://www.cielobuio.org

Anche noi di A.ST.R.A., associazione membro di Cielobuio, rimaniamo a disposizione di chiunque sia interessato a combattere tale problema, saremo felici di elargire GRATUITAMENTE tutta l’assistenza necessaria ad intraprendere tale strada.

A.ST.R.A. (Associazione per lo STudio e la Ricerca Astronomica)
Sede c/o Osservatorio Astronomico “Galileo Galilei”
Via G. Carducci, 172 – 73050 Salve (LE)
Tel. 0833/520426 – Fax. 0833/527119 – Cell. 349/8470776
Internet: – e-mail: astra-net@libero.it

Presidente A.ST.R.A.
Vito Lecci

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