Le mille luci delle città cancellano la Via Lattea – 18 Dicembre 2001

18/12/2001 Metro (distribuzione gratuita)
L’illuminazione artificiale spesso impedisce la visione dei cielo stellato. Eppure basterebbe poco. Più di quattro miliardi di persone non riescono più a vedere le stelle cadenti e la Via Lattea dal luogo in cui vivono. Il numero è destinato a crescere a causa del cosiddetto inquinamento luminoso che oscura la vista.
Negli Stati Uniti e nell’Europa dell’Est il 99 per cento della popolazione non vede la Via Lattea, la fascia bianca di stelle che attraversa il cielo disegnando una striscia che delimita la galassia alla quale appartiene il nostro sistema solare. Secondo un’equipe di studiosi americani e italiani, la situazione è destinata a peggiorare ancora. Gli scienziati hanno calcolato quanto l’illuminazione di case, strade, centri abitati e industrie oscura le stelle e impedisce la vista del cielo notturno.

GLI SCETTICI asseriscono che è un problema assolutamente secondario, tutt’al più materia di discussione per astronomi. Quanti si battono per il diritto delle generazioni future di ammirare il cielo affermano invece che solo negli Stati Uniti si spende inutilmente per l’illuminazione elettrica artificiale almeno un miliardo di dollari all’anno. Secondo l’International Dark Sky Association (Ida), dell’Arizona (USA), l’eccesso di elettricità prodotto per alimentare queste luci genera anche una forte emissione di gas che aumentano l’effetto serra.

“PER chi vive nelle città o nelle zone limitrofe è impossibile ammirare gran parte dell’Universo. La vista è notevolmente diminuita anche per chi vive in piccole città o in aree rurali. La spettacolare visione del cielo, notturno, di cui godevano i nostri antenati nelle notti buie e serene, non è più la stessa”, afferma l’organizzazione sul suo sito Internet. “Con il numero crescente di persone che vivono nei centri urbani, è rapidamente aumentata la luminescenza dei cieli cittadini a causa dell’illuminazione stradale: siamo giunti al punto che molta gente riesce a vedere la Via Lattea o la maggior parte delle stelle solo al di fuori delle città. Troppa luce nel cielo ha conseguenze sfavorevoli per l’ambiente e rischia seriamente di cancellare per sempre lo spettacolo di una delle meraviglie del creato: la vista dell’Universo.

GU SCIENZIATI dell’IDA non pretendono di tornare al tempo in cui non esisteva illuminazione stradale, ma affermano che si potrebbero sostituire le luci esistenti con altre più efficienti, dotate di pannelli che indirizzano la luce in modo da non farla propagare in ogni direzione.
Secondo Elizabeth Alvarez, direttore associato dell’IDA, il problema è in realtà molto facile da risolvere, rispetto ad altre questioni ambientali. A differenza dei danni provocati dalle sostanze tossiche, il problema dell’inquinamento luminoso è nato non molto tempo fa. Ma i ricercatori dell’Istituto di Scienza, tecnologia dell’Inquinamento Elettrico di Tiene, in Italia, hanno scoperto che il fenomeno è in continuo aumento: la crescita annuale supera il 10 per cento negli Stati Uniti e in Europa.
Le ricerche mostrano che già nel 2025 sarà impossibile ammirare la Via Lattea da qualsiasi punto dell’Italia. In collaborazione con la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Usa è stata creata una nuova mappa dell’inquinamento luminoso nel mondo. Anche se le immagini sono simili a quelle conosciute già alla fine degli anni ’80, gli studiosi che le hanno esaminate affermano che esse offrono nuovi elementi sugli effetti della luce artificiale. Le mappe precedenti, dicono, mostravano solo la distribuzione delle fonti di luce sulla superficie terrestre.

SEBBENE L’ATLANTE della luminosità artificiale dei cieli notturni si basi sulla fonte che in passato ha prodotto queste immagini (il Programma satellitare della difesa dell’aeronautica americana), ora le immagini sono elaborate da un computer che illustra il modo in cui le luci si diffondono nell’atmosfera. Ciò significa che la mappa mostra l’effetto che le luci di una città lontana, ad esempio, hanno sull’occhio umano e nota anche l’intensità con la quale la luce si propaga attraverso mari e monti, dove non ci sono centri abitati.
«Molte delle aree che si credeva non fossero sottoposte a bagliori artificiali in quanto apparivano completamente oscure nelle immagini notturne dei satelliti, al contrario rivelano livelli di luminosità artificiale non misurabile con precisione, dovuta alla propagazione nell’aria dei bagliori della luce artificiale», scrivono i ricercatori sul notiziario mensile della Royal Astronomical Society.
Spiegando la gravità del problema, il ricercatore italiano Pierantonio Cinzano dice: «Un gran numero di persone in molti punti del mondo hanno visto degradarsi sempre più la loro visione del cielo notturno. E il nostro atlante risale al 1996/97. Senza dubbio la situazione è peggiorata».

GLI SCIENZIATI hanno scoperto che nel 1996/97 Venezia era l’unica città italiana con più di 250.000 abitanti nella quale un osservatore attento, in una notte serena, poteva vedere la Via Lattea dal centro della città. «Ciò si deve alla singolare e romantica illuminazione stradale di bassa intensità, che merita di essere mantenuta» scrive il ricercatore.

Secondo Alvarez dell’IDA, guardare le stelle è importante per tutti; e non solo per chi aspira a diventare un astronomo. «Le stelle sono un’ispirazione non solo per chi le studia, ma anche per i futuri scrittori e poeti. Potreste mai immaginare una generazione che cresce senza poter ammirare le stelle? …sarebbe davvero tragico».

Spendiamo miliardi per strade deserte.
Illuminare le strade delle città comporta una grande spesa: si presta poca attenzione allo spreco di energia, senza mettere in atto tecniche di risparmio

Un comune lampione per l’illuminazione stradale da 175 volt resta acceso per più di 4.000 ore l’anno (11 ore a notte), e una di queste luci sfrutta più di 800 kilowatt di energia, pari al costo di 60 dollari l’anno (più di 60 euro, 120.000 lire circa).
L’Ida stima che ogni anno solo negli Stati Uniti si spendano più di 100 milioni di dollari (circa 110 milioni di euro, poco meno di 220 miliardi di lire) in illuminazione stradale completamente inutile. La cifra tocca il miliardo di dollari se si aggiungono altre luci, per esempio quelle dell’illuminazione della sicurezza privata. Secondo l’Ida, si potrebbero usare luci meno potenti, che incanalano il raggio luminoso in un’unica direzione, o luci di diversa intensità a seconda delle condizioni atmosferiche.

Commenti chiusi