Capo Noli (SV): le falesie illuminate a giorno

Il sito web Il Vostro Giornale dà ampio risalto alle proteste di WWF, CEDA (Comitato Ecologico Difesa Ambientale) e Verdi riguardo al nuovo impianto realizzato dalla Provincia di Savona col cofinanziamento dei Comuni di Finale Ligure e Spotorno per illuminare a giorno Capo Noli, dopo la frana che per cinque mesi aveva interrotto la via Aurelia.
“E’ un’iniziativa che risponde ad una doppia necessità – ha spiegato l’assessore alla Viabilità della Provincia di Savona Pierluigi Pesce – si tratta di illuminare a giorno le zone più critiche per permettere un controllo visivo costante e inoltre questo impianto arricchisce la bellezza dell’ambiente con un’illuminazione notturna visibile a grande distanza di un angolo della nostra costa tra i più affascinanti della Liguria”.

Link alla notizia: www.igv.it

La decisione di illuminare di un tratto delle falesie di Capo Noli ha scatenato le proteste di numerose associazioni ambientaliste. Dopo le voci contrarie di Wwf e Ceda, si esprimono nella stessa direzione anche i rappresentanti dei Verdi del Finalese.

“Alle proteste” dichiarano la coordinatrice Simona Simonetti ed il portavoce Gabriello Castellazzi, “è seguito un silenzio assordante delle amministrazioni pubbliche responsabili: Provincia di Savona, Comune di Noli e Comune di Finale Ligure. Probabilmente c’è un grande imbarazzo a giustificare il grave errore.”

“Il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico (Ptcp) approvato di recente dalla Provincia di Savona” proseguono, “parla chiaro in molti suoi capitoli; Rete Natura 2000 e tutta la documentazione allegata al Sito di Interesse Comunitario (SIC) Finalese indicano come l’illuminazione delle falesie sia un’azione sbagliata. La parete alta oltre 200 metri, a picco sul mare, ospita rari animali protetti tra i quali il falco pellegrino e il gufo reale. Il potente impianto di illuminazione notturna li disturba fortemente e potrebbe comprometterne le future nidificazioni.”

“La Direttiva 92/43/CEE (nota come Rete Natura 2000) prescrive un complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat naturali e le popolazioni di specie , fauna e flora selvatiche, in uno stato soddisfacente. Lo scopo della direttiva è contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali. Lo Stato Italiano con D.P.R.357/1997 ha recepito i contenuti della sopraccitata direttiva. La presenza di corpi luminosi che disturbano la fauna, viene trattata specificatamente dal disposto dell’articolo 5 comma 1 lett d) della direttiva 79/409/CEE che vieta il disturbo deliberato alla fauna aviaria in genere, ed in particolare durante il periodo di riproduzione. La Regione Liguria, con l.r. 22/2007 (testo unico in materia di energia), stabilisce inoltre alcuni divieti in materia di inquinamento luminoso.”

“Addirittura” proseguono gli esponenti dei Verdi del Finalese, “la forte illuminazione posta in atto dalla Provincia e dai comuni di Noli e Finale Ligure, in violazione alla normativa citata, potrebbe presentare degli aspetti di reato penale per effetto del maltrattamento posto in essere a danno della fauna. Tante volte abbiamo sentito ripetere da amministratori provinciali e comunali come il Parco del Finale non sia necessario perché vengono già oggi rispettate le norme vigenti di tutela del territorio: clamorosa bugia! Già sedicenti ambientalisti sono scesi in campo dicendo che le luci allontanerebbero i gufi rendendo quindi meno pericoloso il transito notturno delle automobili. Affermazione palesemente assurda, che assomiglia più a una barzelletta. Altri affermano che tali luci sono suggestive per un paesaggio notturno, affermazione che trova molti consensi, ma che non tiene conto di due aspetti: il danno ambientale sopraccitato e la compatibilità energetica, ovvero lo spreco di rilevanti quantità di energia. Si vuol forse proporre anche l’illuminazione a giorno dell’Isola di Bergeggi o dell’Isola Gallinara? Dove sono tutti i buoni propositi di risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento luminoso?”

“I Verdi finalesi” concludono, “visto che le associazioni ambientaliste sono rimaste fino ad ora inascoltate, stanno predisponendo una denuncia circostanziata da indirizzare alla autorità competenti affinché si ritorni nel più breve tempo possibile al rispetto della legge.”

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