PARTE 1: Luce Indiretta: aberrazioni in piena luce

I sistemi a luce indiretta, anche detti a luce secondaria, utilizzati nell’illuminazione per esterni sono uno dei più fulgidi esempi di aberrazione illuminotecnica partoriti negli ultimi anni.


Vedremo come questa affermazione non si basa solo sulla scontata evidenza che inviare la luce verso l’alto per poi rifletterla in modo innaturale verso il basso in un ambiente esterno, non ha alcun senso.

Possiamo dividere tali sistemi in due tipi:
a. Grandi dimensioni per applicazioni su grandi aree: sostegni superiori a 10 metri di altezza e potenze da 1000-2000W (riuniti anche in riflettori e proiettori multipli).
b. Piccole dimensioni per applicazioni residenziali: sostegni sino a 10 m di altezza e sorgenti luminose di potenza inferiore a 250W

Alternativa: Esiste sempre un’alternativa a questa tipologia di apparecchi, da qualsiasi punto di vista.
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Vantaggi della luce indiretta:
– i sistemi ben progettati (non ne conosciamo sinceramente molti) producono una maggiore uniformità del flusso luminoso emesso.
– non vediamo ulteriori vantaggi di tali sistemi se non estetici, ma questo è un valore assolutamente soggettivo e da noi in particolare non condiviso.
Svantaggi della luce indiretta:
– tendono sempre a disperdere luce verso l’alto,
– le efficienze sono sempre inferiori al 25%,
– sono richieste elevate potenze per compensare l’elevata inefficienza,
– hanno coefficienti di manutenzione elevatissimi, soprattutto quelli dotati di superfici riflettenti sfaccettate, e soprattutto quelli di grandi dimensioni,
– hanno una elevata sporcabilità e rapida perdita di efficienza, anche del 10% all’anno,
– in apparecchi di grandi dimensioni, le curve fotometriche non sono reali ma solo simulate, in quanto il sistema non è fotometrabile direttamente in nessun laboratorio ottico del mondo. Questo comporta che i progetti illuminotecnici ed i dati fotometrici contengono delle notevoli approssimazioni, ulteriormente accentuate da un difficile quanto improbabile corretto puntamento dei proiettori e dei riflettori.

a. Sistemi a luce indiretta di grandi dimensioni e compatibilità con i 5 criteri fondamentali:

1- Emissione diretta massima consentita (minore di 0.49cd/klm a 90° ed oltre): No.
Non esistono (salvo contraddire le leggi della fisica) sistemi conformi al 1° criterio fondamentale. Qualcuno esibisce tali dati fotometrici, ma come già detto sono frutto di una simulazione e non ottenuti da misure reali. I dati fotometrici di tali sistemi DEVONO essere forniti sia per i proiettori che per l’emettitore e NON solo per quest’ultimo.

2- Controllo dell’emissione indiretta (valori di luminanza ed illuminamenti minimi previsti dalle norme): Non è garantito.
Infatti le curve fotometriche dell’emettitore NON sono reali, ma solo simulate ed ottenute approssimando le fotometriche dei proiettori; inoltre utilizzano solo 2 tipi di lampade con potenze quantizzate una doppia dell’altra (1000 e 2000W), con grosse difficoltà a conseguire i valori minimi previsti dalle norme.

3- Sorgenti luminose: No.
– sorgenti agli ioduri metallici con efficienze minori di 80lm/W.
– applicazione non contemplata con tali tipi di sorgenti.
– potenze di 1000-2000W e durata delle sorgenti rispettivamente di 6000 e 4000 ore (con una vita da 4 a 5 volte minore rispetto a quella delle lampade a sodio alta pressione). Dati forniti dal produttore delle sorgenti.

4- Ottimizzazione: No.
Il sistema proiettore + riflettore ha generalmente un efficienza inferiore al 25%.
– Minimizzazione delle potenze installate: No.
– Massimizzazione del fattore di utilizzazione: No
– Minimizzazione dei fattori manutentivi: No
Infatti le sorgenti luminose hanno durate anche inferiore all’anno, hanno costi superiori ad alcune centinaia di Euro (400-500€); inoltre tali sistemi a luce secondaria non dispongono di elevatori che permettono una rapida manutenzione e sostituzione delle sorgenti (senza bisogno di gru), ed i riflettori hanno coefficienti di sporcabilità elevatissimi con una rapida perdita di efficienza e sono estremamente complessi e difficili da pulire (oltre che inamovibili e posti a parecchi metri da terra).

5- Riduttori di flusso: No.
Le lampade impiegate in tali sistemi NON possono essere ridotte. Lo stesso produttore ne sconsiglia vivamente la riduzione e declina ogni responsabilità per chi lo facesse.

In definitiva: NESSUNO dei 5 criteri fondamentali è rispettato, tanto meno le leggi regionali in particolare le 9 che richiedono un’emissione verso l’alto massima di 0.49cd/klm.

b. Sistemi a luce indiretta di piccole dimensioni e compatibilità con i 5 criteri fondamentali:

1- Emissione diretta massima consentita (minore di 0.49cd/klm a 90° ed oltre): Discutibile. Esistono SOLO 2 esempi di apparecchi di questo tipo a noi noti, i cui dati fotometrici sono certificati e sottoscritti dal responsabile tecnico del laboratorio che li ha emessi, conformi al primo criterio fondamentale. Tali sistemi sono rigorosamente muniti di riflettori simmetrici installati in posizione RIGOROSAMENTE ORIZZONTALE.
Nutriamo comunque numerosi dubbi sulla conformità di tali sistemi, ed alla luce di quanto esporremo successivamente li sconsigliamo sempre.
Inoltre a nostro avviso dovrebbero essere forniti dai produttori i dati fotometrici del sistema e dei soli proiettori, cosa che non avviene mai.

2- Controllo dell’emissione indiretta (valori di luminanza ed illuminamenti minimi previsti dalle norme): Si.
In funzione di come viene redatto il progetto.

3- Sorgenti luminose: Si.
Sono consentite SOLO sorgenti del tipo agli ioduri metallici con efficienze maggiori di 90lm/W e SOLO se installati in ambito pedonale.

4- Ottimizzazione:
delle potenze installate: No.
L’efficienza del sistema è spesso inferiore al 25%
del fattore di utilizzazione: No.
L’efficienza del sistema è spesso inferiore al 25%

5- Riduttori di flusso: Si.
Limitatamente a pochi punti percentuali (massimo del 10-15%) per il tipo di lampada utilizzato e se il progetto lo prevede.

Confronti TECNICI-ECONOMICI



*disponibili in commercio generalmente con sorgenti a ioduri metallici tradizionali (HID) o del tipo a bruciatore ceramico tipo CDM solo nelle potenze da 150W (altrimenti non invierebbero sufficiente luce a terra… ed i conti lo evidenziano). Si è supposto di utilizzare corpi illuminanti con emissione nulla verso l’alto, anche se l’ipotesi è assolutamente ottimistica e non percorribile infatti bisognerebbe tener conto della percentuale di luce che sfugge verso l’alto in quanto l’efficienza di un apparecchio indica QUANTA luce esce da un apparecchio MA non dove questa vada!

Risultato: Quasi sempre è possibile progettare con sorgenti da 35W in apparecchi illuminanti del tipo a vetro piano installato orizzontale piuttosto che con sorgenti da 150W in apparecchi a luce indiretta, e nelle operazioni di smantellamento di tali sistemi (fortemente consigliata) quasi sempre è possibile un cambio di tali apparecchi inefficienti che si ripaga in meno di 4-5 anni.

CONCLUSIONI:

NON realizzate MAI impianti con apparecchi a luce indiretta.
Ci sembrano superflui ulteriori commenti, se non mostrare un pò di esempi che non vorremmo mai vedere.



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