Appello per il risparmio energetico e il contenimento dell’inquinamento luminoso in Italia

CieloBuio – Coordinamento per la Protezione del Cielo Notturno ha approntato un

Appello Permanente per la protezione dell’ambiente notturno,
la riduzione dell’inquinamento luminoso e della conseguente spesa pubblica

che può essere firmato a questo link.

Il testo dell’appello è riportato integralmente qui sotto.

Al 21/07/2013 hanno firmato 1538 persone. Qui è possibile scaricare l’elenco di chi ha acconsentito a rendere pubblica la sua adesione.

Ai preg. mi Sigg.:

Presidente del Consiglio dei Ministri

Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Ministro per i Beni e le Attività Culturali

Ministro dell’Economia e delle Finanze

Ministro per lo Sviluppo Economico

Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Ministro della Salute

Deputati e Senatori

 

Oggetto: Appello per la riduzione e il contenimento dell’inquinamento luminoso in Italia.

 

Illustri membri del Governo e del Parlamento,

ci rivolgiamo a Voi confidando di trovare attenzione e soluzioni alla problematica dell’inquinamento luminoso, fenomeno in aumento che interessa l’intero Paese e la comunità dei cittadini, con conseguenze negative ad ampio spettro, delle quali ci facciamo portavoce in relazione alla nostra formazione culturale ed esperienza professionale ed accademica.

Per inquinamento luminoso si intende l’alterazione dei livelli di luce naturalmente presenti nell’ambiente, causata dagli impianti di illuminazione pubblica e privata, spesso posti in opera in difformità dalle regole dell’efficienza e talora anche del comfort visivo, sovradimensionati per potenza e tali da irradiare verso il cielo buona parte della luce emessa.  Per questi stessi motivi, l’inquinamento luminoso rappresenta anche uno sperpero di energia, del quale sono responsabili i Paesi industrializzati: sperpero tanto più odioso se si considera che in molte parti del pianeta l’accesso ai benefici dell’energia e, nella fattispecie, la fruizione della luce artificiale rappresentano un lusso.

Di inquinamento luminoso si parla solitamente in relazione agli effetti limitanti la percezione del cielo notturno e le osservazioni astronomiche.  Meno note sono le sue conseguenze biologiche ed ecologiche: è un fattore fisico “nuovo” per gli organismi viventi, adattati nella loro lunghissima storia evolutiva alle condizioni naturali di luminosità, e può incidere negativamente sui singoli individui, condizionare la conservazione delle specie, alterare la composizione delle comunità biologiche e la funzionalità ecosistemica.  L’uomo stesso ne è coinvolto, come attesta la ricca produzione bibliografica degli ultimi anni sulle conseguenze patologiche dell’esposizione notturna alla luce.    

L’illuminazione pubblica ha un ruolo primario fra le cause dell’inquinamento luminoso.  Il progetto di razionalizzazione dell’illuminazione pubblica denominato Operazione cieli bui, discusso e respinto dalle Commissioni Ambiente e Bilancio della Camera dei Deputati nella cornice della definizione della Legge di stabilità 2012, contemplava misure individuate in un’ottica di contemperamento tra la necessità di erogare un servizio di illuminazione di alta qualità (all’insegna della sicurezza e del comfort) e l’esigenza di contenimento della spesa pubblica (spending review). Tra le misure proposte vi erano lo spegnimento degli impianti di illuminazione pubblica extraurbani, lo spegnimento o l’affievolimento dell’illuminazione decorativa e di una parte dei complessivi punti luce stradali dopo le ore 23.00, la limitazione del consumo energetico attraverso l’applicazione delle norme della buona illuminotecnica (nel breve termine, mediante l’impiego di dispositivi di modulazione dei flussi luminosi e/o ottimizzazione degli impianti preesistenti; nel medio e lungo periodo, con l’incentivazione della posa in opera di impianti caratterizzati da sorgenti totalmente schermate verso l’alto, l’ottimizzazione delle interdistanze e delle potenze installate e la riduzione dei flussi coerentemente con il fabbisogno). Le stesse misure, determinando riduzione e contenimento dell’inquinamento luminoso, avrebbero sortito effetti positivi di ordine ecologico, sanitario e culturale.  

Col documento allegato richiamiamo sinteticamente gli aspetti coinvolti nella problematica dell’inquinamento luminoso ed evidenziamo la mancanza di fondatezza delle argomentazioni con cui l’Operazione cieli bui è stata respinta, argomentazioni elaborate emotivamente, figlie dell’insufficiente conoscenza di problemi che hanno connotazione tecnica e che sono, in generale, ancora poco noti.

Auspichiamo che provvedimenti significativi contro l’inquinamento luminoso come quelli proposti con l’Operazione cieli bui – che forse sarebbe stato più opportuno denominare Piano per l’utilizzo razionale ed ecosostenibile dell’illuminazione artificiale – siano quanto prima oggetto di dibattito parlamentare e che il Parlamento adotti misure volte a:

 

– evitare che gli apparecchi di illuminazione inviino luce al di fuori delle aree da illuminare e soprattutto che la disperdano orizzontalmente o verso l’alto;

– evitare la sovrailluminazione;

– evitare l’uso dell’illuminazione artificiale quando questa non serve;

– limitare fortemente la produzione di luce a bassa lunghezza d’onda, in particolare ultravioletta e blu; 

– minimizzare (se possibile, azzerare) l’uso dell’illuminazione artificiale nelle aree di rilevante interesse ecologico-naturalistico;

– mirare alla crescita zero del flusso luminoso totale installato e, successivamente, al calo dello stesso, con l’obiettivo di riportare l’Italia ad un flusso pro capite massimo installato di 1000 lumen.

Tali misure garantirebbero la tutela dei beni comuni che l’inquinamento luminoso minaccia, determinando al contempo un significativo contenimento della spesa pubblica. Anche la reputazione della nazione se ne gioverebbe poiché ci porremmo al mondo come all’avanguardia in questo importante ambito.

Sottolineiamo infine l’importanza che il Parlamento e il Governo si facciano promotori di iniziative per informare e sensibilizzare il vasto pubblico sulle conseguenze dell’inquinamento luminoso, poiché il diffondersi della conoscenza e il conseguente superamento dei radicati luoghi comuni in materia è premessa indispensabile alla risoluzione condivisa di tali problemi.

Per il conseguimento degli obiettivi richiamati mettiamo a Vostra disposizione la nostra formazione e le nostre esperienze professionali ed accademiche, facendo riferimento, per un coordinamento e i contatti, all’associazione CieloBuio.

Se necessario reitereremo periodicamente questo appello, ma confidiamo che vogliate essere parte attiva nel compimento di questo passo di grande civiltà.

Con viva cordialità,


Varese, 5 maggio 2013

 

 

Primi firmatari

 

ALBERTO BASSET, Professore ordinario di Ecologia, Università del Salento, Presidente della Società Italiana di Ecologia

GIUSEPPE BOGLIANI, Professore associato di Zoologia, Università di Pavia.

ACHILLE CASALE, Professore ordinario di Zoologia, Università di Sassari. 

PIERANTONIO CINZANO, Presidente ISTIL-Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso

MAURO DA LIO, Professore ordinario di Sistemi Meccanici e Modelli, Università di Trento

MARIO DI SORA, Presidente Unione Astrofili Italiani

FABIO FALCHI, Presidente CieloBuio – Coordinamento per la Protezione del Cielo Notturno

MARGHERITA HACK, Professore emerito di Astronomia, Università di Trieste. 

BENEDETTO LANZA, già Professore ordinario di Biologia Generale presso l’Università di Firenze. Curatore onorario Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Presidente onorario Societas Herpetologica Italica.

DANILO MAINARDI, Professore emerito di Ecologia comportamentale, Università “Ca’Foscari” di Venezia.

FILIPPO MANNUCCI, Direttore Osservatorio Astrofisico di Arcetri

ALDO MARCHETTO, Ricercatore CNR – Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, sede di Verbania.

LUCA MERCALLI, Presidente Società Meteorologica Italiana e professore a contratto Scuola di Studi Superiori dell’Università di Torino

PAOLO MOLARO, Astronomo ordinario, INAF-Osservatorio Astronomico Torino.

GIOVANNI PARESCHI, Direttore Osservatorio Astronomico di Brera-Merate

MASSIMO PERSIC, Astronomo associato, INAF-Osservatorio Astronomico Trieste.

SANDRO PIGNATTI, Professore emerito di Ecologia, Università “La Sapienza”di Roma.

ANNA SAPINO, Professore ordinario di Anatomia patologica, Università di Torino; Direttore SCU Anatomia Patologica 3 AO Città della Salute e della Scienza di Torino.

GIANLUCA TOSINI, Ph.D. Professor and Chair, Department of Pharmacology and Toxicology, Director Circadian Rhythm and Sleep Disorders Program, Morehouse School of Medicine, Atlanta USA

SERGIO ULGIATI, Professore associato di Chimica ambientale, Università “Parthenope” di Napoli.

AUGUSTO VIGNA TAGLIANTI, Professore ordinario di Zoologia, Università “La Sapienza” di Roma; Presidente  del Comitato Scientifico Fauna d’Italia.

 

Allegato

 

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